Il capo jihadista Mokhtar Belmokhtar è stato ucciso in un raid americano in Libia. Lo ha annunciato il governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale aggiungendo che il raid era avvenuto dopo consultazioni con lo stesso governo. Il
Pentagono ha indicato da Washington che Belmokhtar, legato ad al Qaida e "mente" del sanguinoso sequestro in un impianto di gas algerino, è stato obiettivo di un attacco mirato, ma non ne ha confermato la morte. Nel gennaio del 2013 una brigata comandata da Belmokhtar sequestrò 800 persone di diverse nazionalità nell'impianto di estrazione del gas di Tigantourine, vicino ad In Amenas, nell'est dell'Algeria. Dopo quattro giorni, le forze speciali algerine fecero un'incursione sul sito, in uno sforzo per liberare gli ostaggi. Almeno 39 ostaggi stranieri rimasero uccisi insieme ad una guardia giurata, così come 29 militanti. L'agenzia di stampa libica Lana ha riferito che il raid ha preso di mira una costruzione in campagna a sud di Agedabia, circa 160 chilometri a est di Bengasi: era in corso una riunione con altri leader estremisti, tra cui uomini di Ansar al-Sheria. Se la morte di Belmokhtar fosse confermata, sarebbe un duro colpo per i gruppi legati ad al Qaeda nella regione. Il 43enne Belmokhtar con un occhio solo, soprannominato il "Guercio", è uno dei più noti terroristi del Nordafrica.
Fonte: AskaNews
Via: AGI
Immagini: AFP
Nessun commento:
Posta un commento