Gli uomini del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Rovigo, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito sequestri di beni mobili ed immobili per un valore di 9,5 milioni di euro nei confronti di un gruppo di soggetti che
aveva organizzato una frode al fisco nel mondo della moda. A seguito di articolate e complesse indagini gli investigatori hanno ricostruito capillarmente l'entità del giro fittizio di fatturazioni per un imponibile pari a circa 30 milioni di euro ed imposte evase, per gli anni dal 2009 al 2013, pari a 9 milioni e mezzo di euro. Nove i soggetti indagati, per la maggior parte originari della provincia rodigina, molti dei quali con precedenti specifici, mentre 21 sono le società coinvolte di cui 15 nazionali (alcune ubicate a Ferrara, Caserta, Udine e Padova) e 6 in territorio estero (cinque in Romania e una in Slovacchia). Di significativo ausilio sono risultate, oltre agli elementi acquisiti durante le indagini, le informazioni condivise con i funzionari dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Rovigo i quali hanno posto in essere analoghi accertamenti fiscali nei confronti di taluni soggetti coinvolti nella frode. Il sistema illecito si basava sull'utilizzo di società costituite ad hoc per evadere le imposte e maturare crediti Iva inesistenti che venivano utilizzati in compensazione per il pagamento di altre imposte ovvero di contributi previdenziali.
aveva organizzato una frode al fisco nel mondo della moda. A seguito di articolate e complesse indagini gli investigatori hanno ricostruito capillarmente l'entità del giro fittizio di fatturazioni per un imponibile pari a circa 30 milioni di euro ed imposte evase, per gli anni dal 2009 al 2013, pari a 9 milioni e mezzo di euro. Nove i soggetti indagati, per la maggior parte originari della provincia rodigina, molti dei quali con precedenti specifici, mentre 21 sono le società coinvolte di cui 15 nazionali (alcune ubicate a Ferrara, Caserta, Udine e Padova) e 6 in territorio estero (cinque in Romania e una in Slovacchia). Di significativo ausilio sono risultate, oltre agli elementi acquisiti durante le indagini, le informazioni condivise con i funzionari dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Rovigo i quali hanno posto in essere analoghi accertamenti fiscali nei confronti di taluni soggetti coinvolti nella frode. Il sistema illecito si basava sull'utilizzo di società costituite ad hoc per evadere le imposte e maturare crediti Iva inesistenti che venivano utilizzati in compensazione per il pagamento di altre imposte ovvero di contributi previdenziali.
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