I Carabinieri del Comando Provinciale di Cagliari e gli specialisti del Nas, su ordine del Gip, hanno notificato 14 misure cautelari di sospensione dal pubblico servizio per sei mesi ad altrettante persone che operano nel settore dell'assistenza psichiatrica e di
riabilitazione nel centro Aias di Decimomannu (Ca). Gli operatori sono accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, percosse, lesioni personali, omissione di atti d'ufficio e di referto. A far partire l'inchiesta sarebbe stato l'esposto di un dipendente dell'Aias. Secondo quanto emerso dalle indagini dei militari, iniziate a fine 2014, queste persone, tutte operanti nella struttura sanitaria accreditata e convenzionata, si sono rese continuamente e sistematicamente responsabili di maltrattamenti ai danni dei pazienti, tutti adulti e affetti da gravi forme di disabilità psichiche e fisiche. La struttura sanitaria avrebbe nascosto un vero e proprio lager. Le telecamere nascoste dai Carabinieri all'interno della struttura, infatti, hanno documentato le vessazioni subite dai pazienti affetti da gravi problemi psichici e alcuni dei quali anche con problemi a deambulare. I 36 ospiti, stabilmente alloggiati nella struttura, venivano aggrediti verbalmente e fisicamente, costretti ad aspettare nudi, in totale promiscuità, davanti agli unici due bagni per fare le docce e poi asciugati con un unico asciugamano o anche con degli stracci.
riabilitazione nel centro Aias di Decimomannu (Ca). Gli operatori sono accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, percosse, lesioni personali, omissione di atti d'ufficio e di referto. A far partire l'inchiesta sarebbe stato l'esposto di un dipendente dell'Aias. Secondo quanto emerso dalle indagini dei militari, iniziate a fine 2014, queste persone, tutte operanti nella struttura sanitaria accreditata e convenzionata, si sono rese continuamente e sistematicamente responsabili di maltrattamenti ai danni dei pazienti, tutti adulti e affetti da gravi forme di disabilità psichiche e fisiche. La struttura sanitaria avrebbe nascosto un vero e proprio lager. Le telecamere nascoste dai Carabinieri all'interno della struttura, infatti, hanno documentato le vessazioni subite dai pazienti affetti da gravi problemi psichici e alcuni dei quali anche con problemi a deambulare. I 36 ospiti, stabilmente alloggiati nella struttura, venivano aggrediti verbalmente e fisicamente, costretti ad aspettare nudi, in totale promiscuità, davanti agli unici due bagni per fare le docce e poi asciugati con un unico asciugamano o anche con degli stracci.
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