Gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Palermo e di Napoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura Distrettuale, nei confronti di 10 soggetti (otto in carcere e 2 agli
arresti domiciliari) accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa alle assicurazioni e lesioni personali. Tra gli arrestati vi è anche Salvatore Candura, 55enne palermitano, ex collaboratore di giustizia, ideatore del sistema ed organizzatore di tutti i sinistri stradali trattati, già condannato nel 2015 a 9 anni di reclusione dalla Corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta per false dichiarazioni rese nell'ambito del processo sulla strage di via D'Amelio. L'indagine trae spunto da una denuncia sporta dallo stesso Candura, che aveva dichiarato di aver ricevuto delle minacce a seguito della sua collaborazione coi magistrati. Da accurati accertamenti, invece, è emerso come lo stesso, una volta a Palermo aveva messo in piedi il sistema delle truffe alle assicurazioni insieme ad alcuni napoletani, assoldando persone disposte a farsi ferire con lesioni e fratture per rendere credibili le ricostruzioni circa i falsi incidenti stradali. Ogni incidente fruttava all'organizzazione, in media, dai 20 ai 30 mila euro, non considerando i costi sostenuti dal Ssn per le cure da prestare ai soggetti coinvolti.
arresti domiciliari) accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa alle assicurazioni e lesioni personali. Tra gli arrestati vi è anche Salvatore Candura, 55enne palermitano, ex collaboratore di giustizia, ideatore del sistema ed organizzatore di tutti i sinistri stradali trattati, già condannato nel 2015 a 9 anni di reclusione dalla Corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta per false dichiarazioni rese nell'ambito del processo sulla strage di via D'Amelio. L'indagine trae spunto da una denuncia sporta dallo stesso Candura, che aveva dichiarato di aver ricevuto delle minacce a seguito della sua collaborazione coi magistrati. Da accurati accertamenti, invece, è emerso come lo stesso, una volta a Palermo aveva messo in piedi il sistema delle truffe alle assicurazioni insieme ad alcuni napoletani, assoldando persone disposte a farsi ferire con lesioni e fratture per rendere credibili le ricostruzioni circa i falsi incidenti stradali. Ogni incidente fruttava all'organizzazione, in media, dai 20 ai 30 mila euro, non considerando i costi sostenuti dal Ssn per le cure da prestare ai soggetti coinvolti.
Via: AskaNews
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