La Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ha fermato tre persone, tra le quali il sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano, ritenute responsabili del delitto continuato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Oltre al primo cittadino del Comune
etneo sono finiti in manette un consigliere comunale funzionario dell'area economica finanziaria del comune, Orazio Barbagallo; e un imprenditore, Giovanni Cerami. Gli episodi di corruttela hanno riguardato il rinnovo del contratto di fornitura, in favore del Comune di Aci Catena, del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software ed hardware e l'aggiudicazione del progetto esecutivo denominato "Home Care" finanziato dall'Ue per l'importo di 252mila euro alla società dell'imprenditore fermato. In particolare, Cerami avrebbe consegnato al funzionario pubblico una tangente da 15mila euro, che il dipendente comunale avrebbe poi diviso con il sindaco. Secondo gli investigatori, quella somma costituiva l'ennesimo pagamento effettuato dall'imprenditore in favore dei due funzionari pubblici. Dalle indagini è emerso che il sindaco e il funzionario pubblico usavano linguaggio criptico per incontrarsi e, lontano da occhi indiscreti, spartirsi la somma ricevuta dall'imprenditore. Accortezze che però non si sono rivelate utili, dal momento che il tutto è stato registrato dalle forze dell'ordine.
etneo sono finiti in manette un consigliere comunale funzionario dell'area economica finanziaria del comune, Orazio Barbagallo; e un imprenditore, Giovanni Cerami. Gli episodi di corruttela hanno riguardato il rinnovo del contratto di fornitura, in favore del Comune di Aci Catena, del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software ed hardware e l'aggiudicazione del progetto esecutivo denominato "Home Care" finanziato dall'Ue per l'importo di 252mila euro alla società dell'imprenditore fermato. In particolare, Cerami avrebbe consegnato al funzionario pubblico una tangente da 15mila euro, che il dipendente comunale avrebbe poi diviso con il sindaco. Secondo gli investigatori, quella somma costituiva l'ennesimo pagamento effettuato dall'imprenditore in favore dei due funzionari pubblici. Dalle indagini è emerso che il sindaco e il funzionario pubblico usavano linguaggio criptico per incontrarsi e, lontano da occhi indiscreti, spartirsi la somma ricevuta dall'imprenditore. Accortezze che però non si sono rivelate utili, dal momento che il tutto è stato registrato dalle forze dell'ordine.
Via: AskaNews
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