Paura per una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 in provincia di Foggia. Lo fa sapere la Protezione civile, spiegando che il sisma, registrato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) a 22 chilometri di profondità è stato distintamente
avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati al momento danni a persone o cose. L'epicentro dell'evento è stato individuato tra i comuni di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella. L'odierna forte scossa nel Foggiano segue di pochi giorni altre due, non strumentali, rilevate nel Gargano: la prima di magnitudo 2.1 registrata venerdì alle ore 4.16 nei pressi di San Nicandro Garganico e la seconda di magnitudo 2.2 registrata nei pressi di Lesina lo scorso 18 aprile. In Puglia buona parte della regione è stata classificata sismica e quindi gli interventi edilizi sono stati realizzati nel rispetto della normativa sismica. E' quanto fanno notare all'AdnKronos i geologi della sezione pugliese della Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), che ricordano come a essere dichiarati a rischio siano stati dal 1980-81 il foggiano, e dal 2003-04 Bari, Barletta e buona parte del tarantino. Per quanto riguarda le province di Lecce, Brindisi e buona parte di Taranto, fanno parte della categoria quattro, non sismica, o comunque meno pericolosa sismicamente, e quindi in quelle aree'non viene applicata la normativa specificamente antisismica, fatta eccezione per le verifiche antisismiche relative agli edifici di interesse di protezione civile come ospedali, scuole e siti di apertura al pubblico. Negli anni ottanta fu il terremoto dell'Irpinia a determinare l'inserimento di Foggia tra le zone sismiche e l'applicazione delle normative nella costruzione degli edifici.
avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati al momento danni a persone o cose. L'epicentro dell'evento è stato individuato tra i comuni di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella. L'odierna forte scossa nel Foggiano segue di pochi giorni altre due, non strumentali, rilevate nel Gargano: la prima di magnitudo 2.1 registrata venerdì alle ore 4.16 nei pressi di San Nicandro Garganico e la seconda di magnitudo 2.2 registrata nei pressi di Lesina lo scorso 18 aprile. In Puglia buona parte della regione è stata classificata sismica e quindi gli interventi edilizi sono stati realizzati nel rispetto della normativa sismica. E' quanto fanno notare all'AdnKronos i geologi della sezione pugliese della Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), che ricordano come a essere dichiarati a rischio siano stati dal 1980-81 il foggiano, e dal 2003-04 Bari, Barletta e buona parte del tarantino. Per quanto riguarda le province di Lecce, Brindisi e buona parte di Taranto, fanno parte della categoria quattro, non sismica, o comunque meno pericolosa sismicamente, e quindi in quelle aree'non viene applicata la normativa specificamente antisismica, fatta eccezione per le verifiche antisismiche relative agli edifici di interesse di protezione civile come ospedali, scuole e siti di apertura al pubblico. Negli anni ottanta fu il terremoto dell'Irpinia a determinare l'inserimento di Foggia tra le zone sismiche e l'applicazione delle normative nella costruzione degli edifici.
Vie: Protezione Civile | AdnKronos
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