I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati dai militari del Gruppo di Locri e dello Squadrone Cacciatori di Calabria, a conclusione di una articolata indagine condotta dal Nucleo Investigativo e coordinata dalla Procura della
Repubblica di Reggio Calabria - Dda, hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di carcerazione a seguito di condanna a 28 anni e 9 mesi, Giuseppe Giorgi, 56 anni, alias "u capra", per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il latitante è stato bloccato stamattina alle 8 nella sua abitazione a San Luca. Giorgi, ricercato dal 1994 ed inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia, era irreperibile dall'agosto 1994 quando si sottrasse all'arresto nell'ambito dell'operazione denominata "Sorgente". Ritenuto al vertice della cosca di 'ndrangheta Romeo operante prevalentemente a San Luca, Giorgi era nascosto all'interno di un bunker, con accesso tramite botola a scorrimento mediante sofisticato congegno, ricavato sopra il camino della sua abitazione. Al momento dell'arresto era disarmato e non ha opposto resistenza. Nel corso della successiva perquisizione sono state rinvenute, all'interno dello stabile in un'intercapedine ricavata in una parete, 156.900 euro in banconote di vario taglio, sigillate in buste sottovuoto, sottoposte a sequestro.
Repubblica di Reggio Calabria - Dda, hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di carcerazione a seguito di condanna a 28 anni e 9 mesi, Giuseppe Giorgi, 56 anni, alias "u capra", per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il latitante è stato bloccato stamattina alle 8 nella sua abitazione a San Luca. Giorgi, ricercato dal 1994 ed inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia, era irreperibile dall'agosto 1994 quando si sottrasse all'arresto nell'ambito dell'operazione denominata "Sorgente". Ritenuto al vertice della cosca di 'ndrangheta Romeo operante prevalentemente a San Luca, Giorgi era nascosto all'interno di un bunker, con accesso tramite botola a scorrimento mediante sofisticato congegno, ricavato sopra il camino della sua abitazione. Al momento dell'arresto era disarmato e non ha opposto resistenza. Nel corso della successiva perquisizione sono state rinvenute, all'interno dello stabile in un'intercapedine ricavata in una parete, 156.900 euro in banconote di vario taglio, sigillate in buste sottovuoto, sottoposte a sequestro.
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