Sono circa 1.650 i migranti tratti in salvo nella giornata di ieri nel Mediterraneo Centrale in dodici distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. I migranti si trovavano a
bordo di 9 gommoni e tre barchini. Alle operazioni di soccorso hanno preso parte due navi e un aereo della Guardia Costiera italiana, assetti del dispositivo Eunavformed e unità di Ong. E' di almeno otto morti accertati e 52 dispersi il bilancio provvisorio dell'affondamento di un gommone di migranti diretto alla volta dell'Italia e affondato a largo delle coste libiche all'altezza di Garabulli, 60 km ad est da Tripoli. E' quanto hanno riferito alcuni dei 78 superstiti dell'imbarcazione, tratti in salvo nell'ambito di una delle operazioni eseguite dalla Guardia Costiera. Intanto la Marina libica attacca e punta il dito contro le organizzazioni non governative accusandole di aspettare i barconi di migranti, informandosi in anticipo via radio, del loro arrivo. A riportare le Ong nel mirino è stata una nota informale inviata anche all'Ansa dal portavoce della Marina libica su un'operazione di respingimento, che ha registrato un morto e due feriti negli scontri con i trafficanti, e ha riportato in Libia 570 persone. Secondo l'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), sono stati circa 61.250 migranti che hanno raggiunto l'Italia dall'inizio dell'anno con oltre 1.788 morti o dispersi.
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