Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha eseguito un decreto di sequestro beni per 1,3 milioni, emesso dal Tribunale di Siracusa - Sezione Misure di Prevenzione su proposta del Direttore della Dia, nei confronti di un imprenditore operante nel
settore del movimento terra e del trasporto merci conto terzi. L'indagato nel 2014 era stato arrestato nell'ambito dell'operazione "Prato Verde" per associazione mafiosa con l'accusa di fare parte della cosca mafiosa "Cappello" di Catania ed in particolare del gruppo del "Carateddi". E' stato poi scarcerato ma il procedimento penale risulta ancora pendente. Con il provvedimento è stata disposta la confisca dei beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie a vario titolo riconducibili all'imprenditore, 58 anni di Augusta, per un valore complessivo di oltre 1.300.000 euro. Secondo l'accusa l'indagato, tra l'altro, avrebbe favorito la latitanza di un boss del clan, che si è sottratto, dall'ottobre 2009 al gennaio 2010, all'esecuzione del decreto di fermo emesso a suo carico nell'ambito dell'operazione di polizia denominata "Revenge". E' proprio durante le indagini sulla latitanza del boss che è emersa la figura dell'imprenditore, fino ad allora estraneo alle cronache giudiziarie, per aver fornito supporto logistico. Secondo quanto rilevato dal Tribunale di Siracusa l'appartenenza dell'imprenditore al clan mafioso sarebbe iniziata tra il 2006 e il 2007.
Via: ANSA
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