La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito un'ordinanza cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica - Dda, nei confronti di 34 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione
di stampo mafioso, minacce, danneggiamenti, estorsione, furto e detenzione illegale di armi. L'operazione, eseguita in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria, ha permesso di disarticolare il mandamento mafioso di Brancaccio. Tra gli arrestati c'è anche il fratello di Giovanni Lo Porto, il cooperatore ucciso in Afghanistan. Le investigazioni, eseguite in stretto coordinamento dalla Squadra Mobile e dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, hanno consentito di ricostruire l'intero organigramma delle famiglie mafiose appartenenti alla cosca di Brancaccio, definendo ruoli e competenze di ciascun associato e, in particolare, individuando gli elementi di vertice. La strutturata attività di indagine ha altresì permesso di dimostrare il totale controllo, da parte dell'associazione, di un "gruppo imprenditoriale", distribuito su diverse regioni. Contestualmente, Poliziotti e Finanzieri hanno proceduto, rispettivamente, al sequestro di numerosi veicoli e autoveicoli utilizzati per la commissione dei reati contestati, nonché delle 42 aziende riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro.
Via: Guardia di Finanza
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