Barcellona, scontri per condanne a separatisti nella notte: 51 arresti

Non si fermano le proteste scoppiate in diverse città catalane dopo la condanna di alcuni leader indipendentisti. Lunedì la Corte suprema spagnola ha condannato 9 ex funzionari catalani (dei 12 imputati del processo) che hanno organizzato un referendum per
l'indipendenza della Catalogna nell'ottobre 2017. Nove leader dell'indipendenza sono stati assolti dal reato di ribellione ma giudicati colpevoli di sedizione e appropriazione indebita con pene detentive che vanno dai 9 ai 13 anni. Dopo aver ascoltato la sentenza, a Barcellona si sono tenute violente manifestazioni. La polizia ha sparato proiettili di gomma e ha usato manganelli contro migliaia di manifestanti che sono confluiti all'aeroporto di Barcellona. I manifestanti hanno reagito lanciando oggetti, spruzzando estintori e rompendo le finestre durante gli scontri che si sono svolti nella notte. Il servizio di emergenza regionale (Sem) ha riferito che almeno 75 persone sono state curate per lesioni, mentre il gestore aeroportuale spagnolo, Aena, ha dichiarato che almeno 108 voli sono stati cancellati. I manifestanti hanno anche bloccato l'accesso alla metropolitana della città e al treno dello scalo. Le proteste hanno interessato, oltre che la capitale catalana, le città di Girona, Tarragona, Lleida e Sabadell. Gli scontri in Catalogna sono proseguiti fino alle prime ore di oggi. Sono 51 le persone arrestate per le proteste e gli scontri seguiti alla condanna dei leader indipendentisti catalani, mentre sono stati 125 i manifestanti che hanno dovuto far ricorso a cure mediche. Diciotto persone sono state trasportate in ospedale e nessuna di loro risulta versare in condizioni critiche. Secondo fonti dei Mossos d'Esquadra e del governo, negli incidenti sono rimasti feriti 75 poliziotti: 57 agenti della forza autonoma, e altri 18 della polizia nazionale. Alle proteste di Barcellona, secondo la vigilanza urbana, avrebbero partecipato circa 40 mila persone. E l'incontro Barcellona-Real Madrid non si giocherà il prossimo 26 ottobre. La federcalcio Reale spagnola (Rfef), dopo la riunione del comitato delle competizioni, ha ufficializzato il rinvio del "clasico" della Liga per ragioni di sicurezza alla luce degli scontri di questi giorni nella città catalana. Intanto il presidente catalano in esilio Carles Puigdemont, accompagnato dai suoi avvocati, si è presentato questa mattina di fronte alle autorità del Belgio, in merito a un terzo mandato di arresto europeo spiccato dalla Corte Suprema spagnola.

Fonte: DW
Via: ANSA

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