Secondo una rete televisiva di Hong Kong, il leader nordcoreano Kim-Jong-Un è morto, mentre una rivista giapponese riferisce che il dittatore di Pyongyang è in uno stato vegetativo dopo essere stato sottoposto a un intervento al cuore all'inizio di questo
mese. Un vicedirettore della Hkstv Hong Kong Satellite Television ha affermato che Kim è morto, citando una "fonte molto solida", secondo un rapporto di IbTimes. Per un noto sinologo italiano con cattedra universitaria a Pechino, che ha parlato ad AdnKronos citando buone fonti tra i ranghi cinesi, non ci sono dubbi sulla sorte del leader nordcoreano e "manca solo l'annuncio ufficiale" che potrebbe arrivare tra alcuni mesi. Mentre queste affermazioni non possono essere verificate in modo indipendente, secondo quanto riferito da Reuters, è certamente curioso come proprio adesso la Cina ha inviato un team di medici. La delegazione, guidata da un membro senior del Dipartimento di collegamento internazionale del partito comunista cinese, ha lasciato Pechino per la Corea del Nord giovedì, ha aggiunto. Nel Paese, che ufficialmente non ha registrato alcun caso di coronavirus, da ormai due settimane non si vede pubblicamente "l'uomo missilistico" Kim Jong-Un. Il 36 enne, scrive Tgcom24, è apparso l'ultima volta l'11 aprile mentre presiedeva una riunione del partito e assisteva alle amate esercitazioni militari. Quattro giorni dopo era assente alla parata di celebrazione del compleanno del defunto nonno fondatore Kim II-Sung. Un sito sudcoreano ha diffuso la notizia che Kim sarebbe in gravi condizioni in seguito a un intervento chirurgico per l'inserimento di uno stent coronarico andato male. Sta di fatto però che il dittatore anche oggi non è comparso in pubblico: il 25 aprile è infatti l'88esimo anniversario della nascita dell'esercito rivoluzionario popolare coreano (Kpra) che cade il 25 aprile. Secondo la Cnn, che ha citato una fonte anonima dell'intelligence americana, Kim verserebbe in condizioni critiche, e sarebbe in coma dopo l'intervento di chirurgia cardiovascolare resasi necessaria a causa "del fumo eccessivo, della sua obesità e del sovraffaticamento da lavoro". Alle indiscrezioni, però, sono seguiti i commenti del governo sudcoreano, secondo cui le voci delle scorse ore sarebbero del tutto infondate. Il mistero sulle condizioni del leader nordcoreano rilancia le voci sulla successione: Kim è la terza generazione della sua famiglia a governare la Corea del Nord e intorno a lui, al padre e al nonno è stato costruito un forte culto della personalità. Si dice che la mitica stirpe "Paektu" della famiglia, che prende il nome dalla vetta più alta della penisola coreana, dia ai soli familiari diretti il diritto di governare la nazione. Come riporta Abc News, nulla si sa dei figli di Kim, che sono comunque troppo giovani per un simile incarico, quindi si ipotizza la sorella minore di Kim, la maggiore dirigente del partito al potere Kim Yo Jong, come il candidato più probabile a intervenire se il fratello è gravemente malato, inabile o deceduto. Ma alcuni esperti sostengono che una leadership collettiva, che potrebbe porre fine al dominio dinastico della famiglia, potrebbe anche essere reale.
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