Tutto inizia grazie al coraggio della vittima, una 28enne schiava dello sfruttamento sessuale che decide di rivolgersi alle forze dell’ordine dopo una notte di violenze. Dopo una settimana, le indagini condotte dal pm Roberta Licci consentono di fermare uno dei
responsabili, il 22enne moldavo Alexandru Maracineau, poco prima che riesca a lasciare il confini nazionali. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo la polizia stradale di frontiera di Bardonecchia ferma il tir su cui viaggia il secondo ricercato, il 22enne Vasilii Ciolac. Clandestino e senza fissa dimora, riesce a divincolarsi e a sottrarsi al controllo. Carabinieri, polizia, guardia di finanza con unità cinofile pattugliano la zona, inutilmente. Contro il ricercato viene emesso un mandato di cattura internazionale. Nel frattempo, i carabinieri di Fidenza stanno tendendo una trappola virtuale intorno ai moldavi che coprono il connazionale. Dalle intercettazioni telefoniche, infatti, capiscono che i sospettati reticenti a parlare al cellulare hanno frequenti contatti su Facebook. Creano il profilo falso di una bella moldava e riescono così a inserirsi nel gruppo creato dagli immigrati dell’Est in Italia. Grazie ad ore ed ore di “chat” e commenti, si scopre che Ciolac è stato ospitato a Riccione da un uomo che gli ha chiesto di trasferirsi da conoscenti a Cattolica. Grazie alla collaborazione dei carabinieri delle due cittadine romagnole venerdi mattina alle 6 è scattato il blitz: a Cattolica, nell’abitazione dei coniugi Jon e Dorina Turea, viene trovato Vasilii Ciolac nascosto in un armadio. A Riccione, invece, scattano le manette per Andrei Svedu, alias di Andrei Macarov, un latitante moldavo colpito da rogatoria internazionale per essere sfuggito a una condanna di tre anni e mezzo di carcere per violenza sessuale. L’uomo viveva da tempo in Italia sotto falso nome, ma su Facebook aveva realizzato un profilo col nome vero e con le sue fotografie. E’ proprio confrontando le foto segnaletiche dell’Interpol con quelle del social network e dell’arrestato che i carabinieri di Fidenza hanno capito di trovarsi davanti al criminale sfuggito alla giustizia moldava.
Via: La Repubblica
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