Si è conclusa la fuga del cittadino extracomunitario che nella notte del 18 marzo dopo aver fatto irruzione all’interno dei locali della Guardia Medica di Scicli, aveva abusato sessualmente della dottoressa di turno, costretta a soggiacervi dietro minaccia di un
coltello puntato alla gola. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Modica ed affidate ai Carabinieri della Compagnia di Modica, si sono avvalse anche della collaborazione del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania e della Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione “Sicilia”. Nel corso di una ininterrotta attività di controllo del territorio, grazie anche alla collaborazione fornita dall’intera comunità islamica di Scicli, si è riusciti a risalire all’identità del cittadino extracomunitario ritenuto responsabile dello stupro. Anis Kalifa, tunisino di 22 anni, è stato arrestato in Costa Azzurra con l'accusa di aver stuprato e rapinato la notte tra il 17 e 18 marzo la dottoressa di 53 anni di Modica, in servizio presso la guardia medica di Scicli. Il giovane è stato fermato dalla gendarmeria francese, in collaborazione con l'Interpol e i carabinieri, in un albergo di Tolone, vicino a Montecarlo, in Costa Azzurra, da dove si accingeva a rientrare in Tunisia. A Ventimiglia è stato consegnato ai militari italiani che lo hanno accompagnato nel carcere di Sanremo. E' accusato di violenza sessuale, rapina, lesioni personali aggravate, porto illegale di oggetti atti a offendere e violazione di domicilio. Nei prossimi giorni il giovane verrà trasferito a Modica, dove sarà sottoposto al test del dna. Il Ris, infatti, aveva prelevato delle tracce organiche sul lettino e sul pavimento dell'ambiente in cui è stata compiuta la violenza. Le prove a carico del tunisino sono ritenute molto precise. A quanto si apprende, il medico vittima dello stupro lo ha riconosciuto in foto "senza alcuna ombra di dubbio".Via: RTM
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