Bologna, 29 apr. - L’Arma dei Carabinieri è una garanzia. Quelli veri però, non certo i due malviventi che spacciandosi proprio per carabinieri hanno perquisito un immigrato per rubargli il portafoglio. L'uomo, originario del Bangladesh, ha gridato aiuto verso alcuni connazionali, che hanno subito chiamato il 112. I due rapinatori - sono stati individuati in un cortile vicino all'abitazione dell' immigrato derubato e arrestati. Dovranno rispondere del reato di tentata rapina aggravata e sostituzione di persona.
E hanno patteggiato 8 mesi di reclusione i due malviventi che l’8 aprile, spacciandosi per carabinieri del Ris, avevano rubato preziosi del valore di 70 mila euro dall’auto di un rappresentante di gioielli. Il furto era avvenuto a Clusone verso le 13,30, in via Querena. I banditi A.D., veronese di 44 anni, impresario edile residente a Provaglio d’Iseo (Brescia), e M.L., nativo di Calcinate e domiciliato a Cazzago San Martino (Brescia), operaio di 32 anni, vestiti con una tuta bianca, avevano rotto il vetro della vettura dell’uomo e si erano impossessati di due borsoni che contenevano oggetti preziosi per 70 mila euro. Poi, quando alcuni passanti avevano chiesto loro cosa stessero facendo vestiti in quel modo, i due avevano risposto di essere carabinieri del Ris impegnati in un servizio.
Ma la messinscena era durata poco. Un cittadino non aveva creduto alla scusa e aveva chiamato i carabinieri, che avevano rintracciato e arrestato le “tute bianche” a Sovere, sulla provinciale 53 , e avevano recuperato tutto il bottino. Davanti al giudice i due complici hanno ammesso gli addebiti contestati.
Fonte: Agi/Il Sole 24 Ore
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