"Carriera. Potere. Visibilità". Così il pubblico ministero Luisa Zanetti riassume i moventi che avrebbero trasformato undici carabinieri del Ros - il reparto di punta dell’Arma - in una cellula impazzita, una banda di trafficanti di droga e di armi che inventavano operazioni di servizio al solo fine di farsi belli. Alla testa della cellula impazzita, secondo la Procura milanese, il generale Giampaolo Ganzer, comandante del Ros, e il suo ex vice Mauro Obinu, oggi capo della scuola di formazione dei servizi segreti. Al termine di un processo durato cinque anni e di una requisitoria che ha occupato dodici udienze, la pubblica accusa chiede per Ganzer e Obinu una pena terrificante: ventisette anni di carcere a testa. A rendere inevitabile una pena di questa fatta, spiega l’accusa, l’aggravante dell’organizzazione armata: perché, dice il pm, gli uomini di Ganzer impiegavano le loro Beretta in dotazione per proteggere trasporti di droga, consegne, raffinerie. Ieri Ganzer non era in tribunale a sentire la richiesta della Procura. Quando le agenzie annunciano la stangata, reagisce come sempre: "Ho fiducia nella giustizia e nel tribunale", fa sapere, specificando che intanto "continuo a fare il mio lavoro con serenità". Per la sentenza si dovrà attendere dopo la metà di maggio.
Via: Il Giornale
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