Gugliotta, padre: vuole sciopero fame

"Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare né bere". Sono queste le parole che Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato dagli agenti di polizia la sera della finale di Coppa Italia e ora detenuto nel carcere di Regina Coeli, ha detto a suo padre. "Siamo arrabbiati - ha detto il padre - non vediamo l'ora che esca. Come fanno a difendere delle persone accusando mio figlio?". Secondo un amico di tre ragazzi arrestati per gli scontri "c'è stato un errore, gli agenti cercavano una persona con un giubbotto rosso, probabilmente un violento che la indossava durante gli scontri. Per questo hanno arrestato due miei amici che erano con me fuori dallo stadio dopo la partita, ma sono innocenti. Inoltre anche Stefano Gugliotta aveva un giubbotto rosso". Una tesi che è stata riferita anche da alcuni arrestati. A ricordare con la sua versione i momenti dell'arresto dei tre amici romani è Patrizio, che era con loro quella sera. "Ero uscito con Daniele dalla tribuna Tevere dopo la partita per andare di fronte allo stadio a prendere un panino - ha spiegato Patrizio - quando qualcuno ha tirato bottiglie verso gli agenti che erano distanti. C'è stato un parapiglia e non ho più visto Daniele, che è poi stato arrestato dopo essere stato investito da un'auto della polizia". "Altri due miei amici - ha proseguito Patrizio - ci aspettavano alle moto, ma un agente si è avvicinato a loro arrestando Antonello (Cori) perché diceva di averlo riconosciuto per il giubbotto rosso che indossava. Anche Emiliano (Giacomobono), il quale ha spiegato che stava con lui, è stato arrestato. Quest'ultimo ha una moglie all'ottavo mese di gravidanza".

Fonte: TG Com

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