La marea nera provocata dall'incidente alla piattaforma Bp è arrivata sulle coste della Louisiana: le prime propaggini hanno raggiunto il delta del Mississippi. Dichiarato lo stato di catastrofe nazionale. Obama ha chiamato i governatori
delle aree a rischio. Giovedì la perdita di petrolio causata dall'incidente della Deepwater Horizon si è rivelata cinque volte più grave di quanto inizialmente previsto, con conseguenze che potrebbero eguagliare o superare quelle del disastro della Exxon Valdez del 1989. A New Orleans, città devastata dall'uragano nel 2005, l'aria è diventata pesante per i vapori acri del greggio: sono stati effettuati test per verificare le denunce dei residenti che hanno intasato i centralini comunali e della protezione civile. Per la Casa Bianca, secondo il Washington Post, la marea nera presenta un problema non solo ambientale ma anche politico: il presidente solo qualche settimana fa aveva dato vita a un impopolare (tra gli ambientalisti) programma di trivellazioni offshore. E le preoccupazioni dei verdi si sono rivelate fondate. Obama ha promesso ai governatori ogni risorsa disponibile: Bobby Jindal, della Louisiana, ha chiesto fondi per mobilitare 6.000 uomini della Guardia Nazionale. Il mondo ha bisogno di energia pulita e il disastro della marea nera nel Golfo del Messico lo dimostra: così Barack Obama che firma personalmente oggi un messaggio rivolto agli iscritti alla sua mailing list. L'iniziativa dimostra l’urgenza che la vicenda riveste per il presidente: la capillare mailing list dei sostenitori usata come tam-tam nella campagna elettorale, è poi caduta poco per volta in disuso e i rari messaggi sono in genere firmati dagli advisor di Obama, non dal presidente in persona. Obama ribadisce le accuse alla britannica Bp: il disastro è "il peggiore nel suo genere della nostra storia; stiamo lavorando perché Bp sia responsabile dei danni alle terre e all'economia della costa del Golfo".
Fonte: TGCom24
Via: La Stampa
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