Beni per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro, riconducibili ad esponenti mafiosi dei mandamenti di Brancaccio e Porta Nuova, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo, nell'ambito dell'operazione denominata in codice
''Tifone''. Si tratta di centinaia di immobili, conti correnti e quote societarie che sarebbero il frutto di attivita' illecite e di riciclaggio. Le persone colpite dal provvedimento patrimoniale appartengono alle nuove leve di Cosa Nostra. I provvedimenti riguardano le nuove leve del pizzo operanti nei ''mandamenti'' di Brancaccio e Porta Nuova. Tra gli indagati anche il presunto reggente di ''Brancaccio'', Antonino Sacco. La borgata della Guadagna - un tempo regno di Pietro Aglieri - sarebbe invece sotto il controllo di Francesco Fascella. Nella zona di Palermo Centro, in particolare al Borgo Vecchio, un ruolo di primo piano sarebbe stato assunto da Elio Ganci e Michele Cordaro. Nel corso delle indagini e' stato accertato che i beni sottoposti a sequestro costituiscono il frutto di attivita' economiche illecite svolte dagli esponenti mafiosi. In alcuni casi, interfacciando i dati emersi a seguito delle analisi contabili e bancarie con quelli di compravendite mobiliari, immobiliari e societarie, sono state scoperte anche fittizie intestazioni di beni, riuscendo a risalire agli effettivi titolari dei beni risultati legati strettamente al boss Sandro Lo Piccolo.
Fonte: ANSA
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