Un'operazione della polizia nel reggino ha portato all'esecuzione di 52 ordinanze di custodia cautelare in carcere contro presunti affiliati a potenti cosche della 'ndrangheta che operano nella zona di Palmi e che erano riuscite a infiltrarsi negli appalti per i lavori di ammodernamento dell'autostrada A3. Le famiglie colpite dall'operazione sono quelle dei Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano e Bruzzise-Parrello contrapposte in una sanguinosa faida tra gli anni '80 e '90 e anche più recentemente. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, omicidi ed estorsione. Le cosche, secondo quanto si è appreso, grazie ad alcune imprese collegate agli affiliati erano anche riuscite ad ottenere alcuni lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Le cosche della 'ndrangheta di Palmi imponevano una tangente del 3% alle imprese appaltatrici e la fornitura del calcestruzzo. E' quanto è emerso dall'inchiesta condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria e coordinata dalla Dda, che stamani ha portato all'arresto di 52 presunti affiliati alle cosche Gallico-Morgante-Sgro-Sciglitano e Bruzzise-Parrello. Grazie ad imprese collegate direttamente alle famiglie, la 'ndrangheta palmese era cosi' riuscita a mettere le mani sugli appalti per i lavori sulla A3. Un sistema che andava a discapito dell'economia sana, completamente tagliata fuori dalle imprese colluse che approfittavano del potere mafioso che era alle loro spalle per ottenere i lavori di subappalto. Il meccanismo era già venuto alla luce nel 2007 con l'inchiesta, condotta sempre dalla mobile reggina, contro le 'ndrine di Rosarno, Gioia Tauro e Limbadi (Vibo Valentia) ed e' stato confermato con l'indagine di adesso. I lavori in questione sono quelli del quinto macrolotto che interessano il tratto compreso tra Gioia Tauro e Scilla.
Via: ANSA
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