Gli agenti della Polizia della Questura di Roma hanno arrestato M.E., italiano di 47 anni. Sull'uomo, specializzato nella manipolazione e nella falsificazione di documenti di identita', pendeva un ordine di esecuzione internazionale perche'
responsabile dei reati di truffa aggravata, bancarotta fraudolenta e contraffazione di documenti. Noto in Austria, l'uomo aveva anche raccolto in Italia varie denunce sempre per truffa e altri reati finanziari. L'arresto è avvenuto ieri intorno alle 19 in via Gigliotti, quando gli agenti del Commissariato di San Basilio, insospettiti da alcuni movimenti, hanno fermato un uomo a bordo di un'autovettura di grossa cilindrata; dal controllo effettuato con la sala operativa è emerso che M.E. era ricercato dalla Polizia austriaca. Dopo essere stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato San Basilio per ulteriori accertamenti, è stato arrestato e condotto in carcere. E con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso materiale la Polizia di Stato di Palermo ha denunciato in stato di liberta' un 36enne. L'uomo, specializzato nella manipolazione e nella falsificazione di documenti di identita', ha ammesso di avere falsificato e, in parte, creato ex novo, la documentazione necessaria per fare ottenere l'emersione da lavoro irregolare di due cittadini extracomunitari, richiedenti la regolarizzazione, ai sensi dell'ultima sanatoria. L'uomo, dopo avere ricevuto dai due il compenso pattuito oscillante tra i duemila ed i tremila euro, ha fornito loro una falsa documentazione comprendente carte di identita' con falsi dati anagrafici. Ai marocchini e' bastato ottenere la ricevuta della richiesta di emersione dal Caf, per ritenere di avere regolarizzato la loro posizione. Quando i due stranieri si sono visti notificare il diniego del permesso di soggiorno, era troppo tardi per chiedere spiegazioni al "falsario" nel frattempo volatilizzatosi. Dopo avere casualmente rivisto l'italiano in piazza Francesco Napoli, i due stranieri hanno cosi' contattato il "113" ed hanno denunciato tutto. Il falsario ha subito ammesso le sue responsabilita' confermando le numerose pratiche di emersione da lavoro irregolare a lui girate da un mediatore tunisino sul cui conto sono in corso accertamenti da parte dei poliziotti. Anche la sua stessa patente e' risultata abilmente "ritoccata" in numerose parti: l'uomo deve cosi' rispondere anche di falso materiale.
responsabile dei reati di truffa aggravata, bancarotta fraudolenta e contraffazione di documenti. Noto in Austria, l'uomo aveva anche raccolto in Italia varie denunce sempre per truffa e altri reati finanziari. L'arresto è avvenuto ieri intorno alle 19 in via Gigliotti, quando gli agenti del Commissariato di San Basilio, insospettiti da alcuni movimenti, hanno fermato un uomo a bordo di un'autovettura di grossa cilindrata; dal controllo effettuato con la sala operativa è emerso che M.E. era ricercato dalla Polizia austriaca. Dopo essere stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato San Basilio per ulteriori accertamenti, è stato arrestato e condotto in carcere. E con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso materiale la Polizia di Stato di Palermo ha denunciato in stato di liberta' un 36enne. L'uomo, specializzato nella manipolazione e nella falsificazione di documenti di identita', ha ammesso di avere falsificato e, in parte, creato ex novo, la documentazione necessaria per fare ottenere l'emersione da lavoro irregolare di due cittadini extracomunitari, richiedenti la regolarizzazione, ai sensi dell'ultima sanatoria. L'uomo, dopo avere ricevuto dai due il compenso pattuito oscillante tra i duemila ed i tremila euro, ha fornito loro una falsa documentazione comprendente carte di identita' con falsi dati anagrafici. Ai marocchini e' bastato ottenere la ricevuta della richiesta di emersione dal Caf, per ritenere di avere regolarizzato la loro posizione. Quando i due stranieri si sono visti notificare il diniego del permesso di soggiorno, era troppo tardi per chiedere spiegazioni al "falsario" nel frattempo volatilizzatosi. Dopo avere casualmente rivisto l'italiano in piazza Francesco Napoli, i due stranieri hanno cosi' contattato il "113" ed hanno denunciato tutto. Il falsario ha subito ammesso le sue responsabilita' confermando le numerose pratiche di emersione da lavoro irregolare a lui girate da un mediatore tunisino sul cui conto sono in corso accertamenti da parte dei poliziotti. Anche la sua stessa patente e' risultata abilmente "ritoccata" in numerose parti: l'uomo deve cosi' rispondere anche di falso materiale.
Fonte: Adnkronos
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