La polizia ha arrestato l'uomo che ha sparato tra la folla davanti all'università di Catania: ha agito a causa degli insulti ricevuti da parte di Maurizio Gravino, il 40enne vero obiettivo dell'agguato. A rimanere ferita, oltre a Gravino, una studentessa di 34 anni,
Laura Salafia. L'indagato individuato grazie ai filmati della videosorveglianza. Tre sparatorie in città nel giro di poche ore. Mercoledì arriva Maroni per un vertice sulla sicurezza. Ha confessato Andrea Rizzotti, l'uomo di 56 anni, incensurato, custode della vicina chiesa di S. Nicola, arrestato per la sparatoria di Catania. L'uomo avrebbe ammesso le sue responsabilità dicendo di avere agito per legittima difesa e perché stanco degli insulti subiti quotidianamente. Secondo la ricostruzione di Rizzotti, Gravino che aveva avuto una relazione con una sua parente, passava tutti i giorni davanti al distributore di carburanti insultandolo sempre allo stesso modo: mostrandogli il mignolo e l'indice a mo' di "corna". Giovedì l'episodio si sarebbe ripetuto. Rizzotti al culmine dell'ennesima lite avrebbe visto Gravino estrarre una pistola e avrebbe sparato diversi colpi perché provocato e infuriato. L'uomo si era nascosto in una sua villetta al mare ad Ippocampo di mare, ma saputo che la polizia era stata a casa sua per delle perquisizioni ha deciso di costituirsi, consegnandosi alla squadra mobile. ''La dinamica e la ricostruzione fatta dalla polizia e dallo stesso indagato portano a escludere il movente di mafia nella sparatoria a piazza Dante''. Lo ha affermato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Pasquale Pacifico, titolare dell'inchiesta sulla sparatoria davanti l'ex monastero dei benedettini del capoluogo etneo. ''Tutto lascia fare pensare - spiega il pm Pacifico - che dietro alla sparatoria ci siano forti rancori e contrasti personali durati nel tempo''. "E' una notizia bellissima". Così Antonio Guarino, fidanzato di Laura Salafia commenta l'arresto dell'uomo che ha sparato. ''Ha anche confessato? Allora - aggiunge - il processo non lo devono fare in un'aula del Palazzo di giustizia ma in piazza e i giurati devono essere giovani studenti universitari....''. Intanto sono stazionarie le condizioni di salute di Laura Salafia, la studentessa di 34 anni, originaria di Solarino (Siracusa), ferita gravemente in un agguato di mafia. Un proiettile vagante l'ha colpita alla colonna procurandole delle lesioni importanti alla seconda e alla terza vertebra cervicale. "Avremmo fatto di tutto per prendere chi aveva sparato". Lo ha affermato il questore di Catania, Domenico Pinzello, commentando l'arresto dell'autore della sparatoria davanti a una sede dell'università del capoluogo etneo. "I genitori di Laura Salafia - ha aggiunto il questore Pinzello - sono due persone splendide e dolcissime. Prima di divulgare la notizia dell'arresto li ho chiamati e li ho avvertiti. Ci hanno ringraziato visibilmente commossi dicendo che erano certi del fatto che la polizia si sarebbe impegnata al massimo, e così è stato". Giornata di fuoco nel capoluogo etneo: tre sparatorie nel giro di poche ore. Oltre alla studentessa ferita davanti all'università, un altro uomo è rimasto colpito da un proiettile vagante. Un giovane di 28 anni, Giuseppe Calanna, è stato ferito da un uomo dentro al panificio del padre. Pare che anche in questo caso la vittima non fosse il vero obiettivo della sparatoria. Infine a Motta Sant'Anastasia un altro uomo è rimasto ferito in una sparatoria al termine di una lite con un conoscente. "Oltre al dolore per il coinvolgimento di una nostra studentessa, esprimo la mia indignazione per la brutalità con cui la nostra città viene proiettata in un'atmosfera da far west". Lo afferma il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione. "Se già l'atto in se è da condannare pesantemente - aggiunge Castiglione, che è anche presidente dell'Unione province italiane - il fatto che sia avvenuto in pieno giorno e nel cuore universitario della nostra citt…, con la consapevolezza del rischio di poter colpire innocenti, è meschino e riprovevole. Manifesto la mia vicinanza alla giovane e alla famiglia - conclude Castiglione - e rinnovo il mio impegno a cooperare con i miei colleghi delle Istituzioni per la tutela dell'ordine pubblico e la sicurezza dei nostri concittadini, affinch‚ episodi simili non abbiano più a ripetersi". "Ho appreso che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, mercoledì prossimo sarà a Catania per partecipare a una riunione del comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza". Lo ha affermato il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, che si è recato nell'ospedale Garibaldi per verificare le condizioni di salute di Laura Salafia, la studentessa universitaria rimasta gravemente ferita in un agguato di mafia. Laura, prossima alla laurea, aveva finito di sostenere l'esame di Spagnolo, ottenendo il voto massimo: 30 e lode. Era uscita dalla facoltà con un'amica quando è stata centrata accidentalmente da un proiettile al collo. Uno dei cinque proiettili sparati, tra la gente, contro il vero obiettivo dei sicari: un presunto mafioso di 40 anni, Maurizio Gravino, ritenuto elemento non di spessore del clan Zuccaro. Movente dell'agguato, secondo la polizia, sarebbe una faida interna a Cosa nostra legata alla 'famiglia' Santapaola. L'uomo è rimasto ferito gravemente ed è ricoverato nell'ospedale Vittorio Emanuele con la prognosi riservata. Le sue condizioni sono definite stazionarie.
Laura Salafia. L'indagato individuato grazie ai filmati della videosorveglianza. Tre sparatorie in città nel giro di poche ore. Mercoledì arriva Maroni per un vertice sulla sicurezza. Ha confessato Andrea Rizzotti, l'uomo di 56 anni, incensurato, custode della vicina chiesa di S. Nicola, arrestato per la sparatoria di Catania. L'uomo avrebbe ammesso le sue responsabilità dicendo di avere agito per legittima difesa e perché stanco degli insulti subiti quotidianamente. Secondo la ricostruzione di Rizzotti, Gravino che aveva avuto una relazione con una sua parente, passava tutti i giorni davanti al distributore di carburanti insultandolo sempre allo stesso modo: mostrandogli il mignolo e l'indice a mo' di "corna". Giovedì l'episodio si sarebbe ripetuto. Rizzotti al culmine dell'ennesima lite avrebbe visto Gravino estrarre una pistola e avrebbe sparato diversi colpi perché provocato e infuriato. L'uomo si era nascosto in una sua villetta al mare ad Ippocampo di mare, ma saputo che la polizia era stata a casa sua per delle perquisizioni ha deciso di costituirsi, consegnandosi alla squadra mobile. ''La dinamica e la ricostruzione fatta dalla polizia e dallo stesso indagato portano a escludere il movente di mafia nella sparatoria a piazza Dante''. Lo ha affermato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Pasquale Pacifico, titolare dell'inchiesta sulla sparatoria davanti l'ex monastero dei benedettini del capoluogo etneo. ''Tutto lascia fare pensare - spiega il pm Pacifico - che dietro alla sparatoria ci siano forti rancori e contrasti personali durati nel tempo''. "E' una notizia bellissima". Così Antonio Guarino, fidanzato di Laura Salafia commenta l'arresto dell'uomo che ha sparato. ''Ha anche confessato? Allora - aggiunge - il processo non lo devono fare in un'aula del Palazzo di giustizia ma in piazza e i giurati devono essere giovani studenti universitari....''. Intanto sono stazionarie le condizioni di salute di Laura Salafia, la studentessa di 34 anni, originaria di Solarino (Siracusa), ferita gravemente in un agguato di mafia. Un proiettile vagante l'ha colpita alla colonna procurandole delle lesioni importanti alla seconda e alla terza vertebra cervicale. "Avremmo fatto di tutto per prendere chi aveva sparato". Lo ha affermato il questore di Catania, Domenico Pinzello, commentando l'arresto dell'autore della sparatoria davanti a una sede dell'università del capoluogo etneo. "I genitori di Laura Salafia - ha aggiunto il questore Pinzello - sono due persone splendide e dolcissime. Prima di divulgare la notizia dell'arresto li ho chiamati e li ho avvertiti. Ci hanno ringraziato visibilmente commossi dicendo che erano certi del fatto che la polizia si sarebbe impegnata al massimo, e così è stato". Giornata di fuoco nel capoluogo etneo: tre sparatorie nel giro di poche ore. Oltre alla studentessa ferita davanti all'università, un altro uomo è rimasto colpito da un proiettile vagante. Un giovane di 28 anni, Giuseppe Calanna, è stato ferito da un uomo dentro al panificio del padre. Pare che anche in questo caso la vittima non fosse il vero obiettivo della sparatoria. Infine a Motta Sant'Anastasia un altro uomo è rimasto ferito in una sparatoria al termine di una lite con un conoscente. "Oltre al dolore per il coinvolgimento di una nostra studentessa, esprimo la mia indignazione per la brutalità con cui la nostra città viene proiettata in un'atmosfera da far west". Lo afferma il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione. "Se già l'atto in se è da condannare pesantemente - aggiunge Castiglione, che è anche presidente dell'Unione province italiane - il fatto che sia avvenuto in pieno giorno e nel cuore universitario della nostra citt…, con la consapevolezza del rischio di poter colpire innocenti, è meschino e riprovevole. Manifesto la mia vicinanza alla giovane e alla famiglia - conclude Castiglione - e rinnovo il mio impegno a cooperare con i miei colleghi delle Istituzioni per la tutela dell'ordine pubblico e la sicurezza dei nostri concittadini, affinch‚ episodi simili non abbiano più a ripetersi". "Ho appreso che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, mercoledì prossimo sarà a Catania per partecipare a una riunione del comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza". Lo ha affermato il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, che si è recato nell'ospedale Garibaldi per verificare le condizioni di salute di Laura Salafia, la studentessa universitaria rimasta gravemente ferita in un agguato di mafia. Laura, prossima alla laurea, aveva finito di sostenere l'esame di Spagnolo, ottenendo il voto massimo: 30 e lode. Era uscita dalla facoltà con un'amica quando è stata centrata accidentalmente da un proiettile al collo. Uno dei cinque proiettili sparati, tra la gente, contro il vero obiettivo dei sicari: un presunto mafioso di 40 anni, Maurizio Gravino, ritenuto elemento non di spessore del clan Zuccaro. Movente dell'agguato, secondo la polizia, sarebbe una faida interna a Cosa nostra legata alla 'famiglia' Santapaola. L'uomo è rimasto ferito gravemente ed è ricoverato nell'ospedale Vittorio Emanuele con la prognosi riservata. Le sue condizioni sono definite stazionarie.
Fonte: TG Com
Via: LEGGO
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