Sanità: 8 condanne per la morte di Federica

Si è concluso con la condanna di otto dei nove imputati il processo a Vibo Valentia per la morte di Federica Monteleone. La 16enne morì nel 2007 all'ospedale di Cosenza dove era stata ricoverata in coma dopo un blackout nella sala operatoria di Vibo Valentia, durante un
intervento appendicectomia. Il Tribunale ha inflitto la condanna più alta (due anni), tra gli altri, all'ex direttore generale dell'Asl di Vibo Valentia, in carica all'epoca dei fatti. L'uomo, Francesco Talarico, è stato condannato per omicidio colposo, ma assolto dall'accusa di tentata concussione. L'imputato assolto è Matteo Cautadella, medico. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Il Tribunale di Vibo Valentia ha inoltre condannato gli imputati a un rimborso di 800mila euro nei confronti delle parti civili: i genitori Giuseppe Monteleone e Maria Sorrentino, Saverio Monteleone, Antonio Sorrentino, Giuseppina Di Pietra. A due anni sono stati condannati anche Alfonso Luciano, ex direttore sanitario aziendale; Roberto de Vincentiis, ex direttore dei servizi tecnici dell'Azienda sanitaria, ed Antonino Stuppia, titolare dell'impresa che aveva realizzato l'impianto elettrico nella sala operatoria in cui fu eseguito l'intervento su Federica. Stuppia è stato condannato, oltre che per omicidio colposo, per falso. Un anno e sei mesi di reclusione sono stati inflitti all'anestesista Francesco Costa ed un anno e quattro mesi a Pietro Schirripa, ex direttore sanitario dell'ospedale Iazzolino ed attuale direttore sanitario dell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza; ad Antonio Bruni, consulente incaricato di seguire l'esecuzione dei lavori per la realizzazione dell'impianto elettrico nella sala operatoria, ed a Nicola Gradia, responsabile di un settore dei servizi tecnici.


Via: Tgcom24

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