Il sindaco di Riomaggiore e il presidente del Parco delle Cinque Terre sono stati arrestati per reati contro la pubblica amministrazione. Le accuse vanno dall' associazione a delinquere alla truffa ai danni dello Stato, dal falso all'abuso d'ufficio. L'inchiesta condotta dalla
squadra mobile di La Spezia e coordinata dalla Procura spezzina ha portato all'arresto anche del comandante della polizia locale di Riomaggiore e del capo dell'ufficio tecnico. E' cominciato tutto nella primavera scorsa dopo un accertamento della Guardia Forestale. Un'indagine complessa, difficile, venata dalle calunnie sparse a piene mani da lettere anonime composte da un corvo che si è attivato proprio quando le indagini arrivavano al cuore della presunta associazione a delinquere. Calunnie terribili che coinvolgevano poliziotti e magistrati, membri dell'opposizione del paesino - perla considerato dall'Unesco patrimonio dell’umanità. Molti i reati contestati che vanno appunto dalla concussione alla truffa e tentata truffa ai danni dello Stato per un milione di euro, falso ideologico e materiale, calunnia e violenza privata e infine associazione a delinquere. Le indagini sono partite nei primi mesi del 2010 sulla base di alcuni esposti arrivati in procura che riguardavano la ristrutturazione definita abusiva di fondi e villette. Denunce e segnalazioni che si moltiplicavano tanto che il pool di magistrati della procura della Spezia che lavora sugli abusi ambientali ha iniziato a indagare delegando la squadra mobile della questura. In pochi mesi, i poliziotti avevano messo insieme materiale probatorio interessante che ha fatto scoprire una "mala gestione" della cosa pubblica. Così interessante che subito si è attivato un corvo: lettera anonima dietro lettera anonima aveva versato veleno a piene mani su magistrati e poliziotti.
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