Afghanistan: domani rientro salma di Matteo, papà vuole chiarezza

Foto ANSA
I commilitoni del caporal maggiore Matteo Miotto hanno dato l'ultimo saluto alla salma del soldato ucciso ieri da un cecchino in Afghanistan. La bara avvolta nel tricolore e' stata trasportata fuori dalla base italiana di Herat verso l'aeroporto da dove partira' un volo con arrivo previsto per domattina alle 10 allo scalo militare dell'aeroporto di Ciampino. La camera ardente sara' aperta lunedi' pomeriggio e restera' aperta sino a martedi' mattina quando sara' trasportata in Duomo a Thiene (Vicenza). Poi la salma sara' tumulata nel cimitero di Thiene. Miotto aveva chiesto nel testamento di essere sepolto con i caduti di guerra nell'area loro riservata nel cimitero della sua citta', Thiene. Dalle 16,30 alle 19 di domani, al Policlinico Militare "Celio", sara' allestita la camera ardente. Le esequie solenni si terranno nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli lunedi' 3 gennaio alle 11. Il padre del militare ha lanciato l'appello a "fare chiarezza" sull'uccisione del figlio: "Quello che ci interessa e' che Matteo non ce lo restituisce nessuno"; lui "era orgoglio e speranza per me e mia moglie". Il papa' del soldato ucciso ha raccontato di avere appreso la notizia "con brutalita': sono caduto dalla poltrona. Mi ha chiamato un ufficiale, mi pare di ricordare dall'Afghanistan. Mi ha chiesto se ero il padre di Matteo, poi mi ha detto: volevo comunicarle che suo figlio e' deceduto". Il rammarico maggiore per la famiglia, ha concluso il padre, "e' che gli mancavano due settimane e poi sarebbe tornato a casa: pensavamo che l'avesse sfangata e invece cosi' non e' stato".

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