Battisti, l'Italia ricorrerà al supremo tribunale federale

Il presidente brasiliano Lula ha deciso: Cesare Battisti non sarà estradato. Nonostante la decisione di Lula, l'ex terrorista rosso resterà comunque in carcere almeno fino a febbraio. E anche allora non sarà detta l'ultima parola. Nel mentre, infatti, non solo
potrebbe essere accolto il ricorso del governo italiano ma il neo presidente, Dilma Roussef, che si è insediata proprio oggi, potrebbe tenere fede al suo impegno, espresso a giugno, di "rispettare il parere del Tribunale Supremo Federale" a favore dell'estradizione di Battisti. La decisione di Lula, non chiude formalmente l'articolato iter giuridico per liberare Battisti, condannato all'ergastolo in Italia per 4 omicidi.  La repubblica italiana, con il dovuto rispetto alle istituzioni brasiliane, farà ricorso al Supremo Tribunale Federale contro la pratica di un atto evidentemente illegale ed abusivo". L'avvocato ha spiegato che "nel contesto in cui il Supremo Tribunale Federale ha respinto il rifugio e ha concesso l'estradizione, lo stesso ha competenza costituzionale, che è privatamente sua, mentre restava solo al presidente Lula di rispettare il trattato di estradizione bilaterale". Il presidente ha già anticipato che la verifica potrà avvenire solo in sede plenaria e quindi non prima di febbraio perché a gennaio iniziano in Brasile le ferie "estive". Secondo Bulhoes il trattato deve essere rispettato perché "internamente al Brasile è una legge federale speciale, e internazionalmente è fonte di diritto internazionale".

Fonte: TG Com24

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