Tabaccaio uccise rapinatore, l'appello: chiesti 9 anni e mezzo

Il sostituto procuratore generale di Milano Piero De Petris ha chiesto nel processo d'appello una condanna a nove anni e mezzo di reclusione per omicidio volontario e tentato omicidio nei confronti di Giovanni Petrali, il tabaccaio che nel maggio 2003, colpendoli alle spalle, uccise un rapinatore e ferì il suo complice che avevano tentato di mettere a segno una rapina nella sua tabaccheria in centro a Milano. In primo grado, nel febbraio del 2009, il tabaccaio era stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) per omicidio colposo e lesioni colpose: i giudici avevano spiegato che l'anziano commerciante era incorso in un errore di percezione perché era «sconvolto» al momento della rapina. Davanti al Tribunale di Milano la Lega ha organizzato un presidio sotto le insegne del Carroccio e del Sole delle Alpi. Lo slogan era lo stesso scandito al processo nel 2009: «Siamo tutti tabaccai».

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