Camorra: decapitato clan Belforte, volevano infiltrarsi a Roma

Decapitato il clan camorristico dei Belforte, vecchio sodale della Nuova camorra organizzata di Cutolo, poi divenuto socio dei Casalesi, con infiltrazioni nel ciclo dei rifiuti e del cemento, anche nella Capitale. All'alba, nella sua residenza di
Marcianise, nel Casertano, i carabinieri del Noe di Roma del colonnello Ultimo, hanno arrestato Camillo Belforte, 31 anni, e notificato lo stesso provvedimento al padre Domenico in carcere. L'accusa è di associazione a delinquere stampo mafioso. Sequestrate società edilizie, auto di lusso e conti correnti bancari per un ammontare di circa 80 milioni di euro. Camillo Belforte gestiva gli affari sporchi, usura ed estorsioni a imprese e attività commerciali di Marcianise e i comuni limitrofi. E quelli puliti, facenti capo a imprese legali attive soprattutto nei settori dell'edilizia - con la Cami costruzioni e la MD Immobiliare - e dei rifiuti: con la Nico service ecologica, Biocom, Waste service e altre. Attività gestite non solo in Campania, ma anche a Roma. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Procura di Napoli Federico Cafiero de Raho, e dai pm Raffaello Falcone Maria Cristina Ribeira e Giovanni Conso.

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