Le operazioni militari della Nato in Libia sono entrate ieri nel loro centesimo giorno. Nonostante i raid aerei dell'Alleanza atlantica stiano dando un supporto indispensabile all'opposizione ribelle, Muammar Gheddafi non mostra la minima intenzione di lasciare il potere. A tre mesi dai primi sorvoli nella zona orientale della Libia da parte dei jet francesi, la Nato continua a bersagliare vari obiettivi lungo tutto il Paese. L'Operazione ''Unified Protector'' ha visto finora circa 5 mila missioni aeree da attacco condotte dai jet della Nato. E potrebbero essere gli aerei-spia italiani l'arma in piu' della Nato per individuare i movimenti delle truppe di Gheddafi: prende decisamente corpo l'ipotesi di un possibile utilizzo dei velivoli senza pilota Predator dell'Aeronautica militare per l'operazione Unified Protector in Libia. Gli studi di fattibilita' sono stati effettuati in queste settimane dagli stati maggiori ed hanno dato esito positivo. Attualmente gli aerei dell'Alleanza colpiscono una cinquantina di obiettivi al giorno, la maggior parte a Tripoli, Misurata, Brega e nelle montagne di Nafusa.
Fonte: ASCA
Via: Adnkronos
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