Gli italiani non si sentono sicuri. All'interno delle proprie abitazioni ma anche sul posto di lavoro, in particolare se commercianti. E' quanto emerge da un'indagine, promossa da Ivri, leader italiano nel mercato della vigilanza privata, e condotta da Ispo di Renato Mannheimer. Più della metà degli intervistati, infatti, dichiara di non sentirsi completamente al sicuro all'interno delle mura domestiche. Uno dei dati più significativi che emerge dall'indagine riguarda coloro che gestiscono un esercizio pubblico. Il 35 percento degli intervistati svela infatti di aver subito, in passato, almeno un furto. E un commerciante su dieci confessa di possedere un'arma. Sono i momenti di apertura e di chiusura della serranda a preoccupare di più. Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, invece, gli italiani non mostrano tranquillità. Il 55 percento degli intervistati confessa di non sentirsi sicuro nella propria casa. Una percentuale che aumenta esponenzialmente, fino al 76 percento, alla domanda relativa alla percezione di sicurezza nella propria città. L'Ivri rappresenta "uno strumento di conoscenza utile a contrastare allarmismi e, allo stesso tempo, a individuare modalità di intervento e soluzioni efficaci". Il risultato dell'indagine, riferisce una nota dell'Osservatorio, "è una nitida fotografia sul livello di allarme che caratterizza e inevitabilmente condiziona il vivere sociale del nostro Paese con un focus su quattro grandi città (Milano, Roma, Torino e Bari)". Per realizzarla nel marzo 2011 sono state realizzate delle ricerche quantitative con interviste telefoniche su un campione popolazione-italiana di ottocento individui, le altre su sovra-campioni di duecento individui ciascuno per ognuna delle 4 città selezionate. L'Ivri è operativo da oltre 60 anni, gestisce 70mila clienti in 31 province italiane coordinate da quattro sedi operative.
Fonte: TGCOM
Via: Libero Quotidiano
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