Ucciso a botte nel porto di Napoli, arrestati 4 addetti alla vigilanza

Quattro addetti alla vigilanza di un terminal del porto di Napoli sono stati arrestati con l'accusa di omicidio preterintenzionale dagli agenti della polizia marittima di Napoli diretta dal vicequestore Silvestro Cambria. La vittima è un ragazzo caprese, Stefano Federico che all'epoca dei fatti aveva 33 anni. Il gravissimo episodio è avvenuto il 16 gennaio di quest'anno all'interno dell'area portuale. I quattro indagati sono stati arrestati in base ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari presso il tribunale di Napoli su richiesta dei pm della Procura. Sull'episodio hanno fatto chiarezza gli agenti della Polmare che non hanno mai creduto alle dichiarazioni rese all'inizio dell'indagine dai quattro addetti alla vigilanza del terminal che riferirono che il giovane Federico, un bravo ragazzo di Capri, fosse morto a causa di un malore. Invece, grazie ad una testimonianza ed ai filmati estrapolati dall'impianto di videosorveglianza, è emerso che Federico, stava correndo verso il traghetto che poi lo avrebbe ricondotto a casa. I quattro addetti alla vigilanza lo rincorsero, non si sa bene per quale motivo, e una volta raggiunto lo massacrarono con pugni e calci. La morte fu quasi istantanea per il ragazzo di Capri.

Via: Adnkronos
Foto dal web

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