La causa dell'impatto della Costa Concordia con lo scoglio al Giglio fu "una manovra estremamente azzardata" ma le conseguenze del naufragio potevano essere più contenute, specie in termini di vittime, se le procedure fossero state rispettate. Invece, quella notte in plancia di comando - e non solo - ci fu il caos. I periti incaricati dal gip di Grosseto di ricostruire la dinamica dell'incidente, anche grazie alla scatola nera, lo hanno descritto in una relazione di 270 pagine. Dalle carte emergono le responsabilità del comandante Francesco Schettino, così come emerge che non fu una sua "manovra" a riportare la Concordia vicino all'isola dopo l'impatto, ma solo il caso. Sui ritardi nell'abbandono della nave, sottolineano i periti, anche il Fleet Crisis Coordinator di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, non è immune da colpe. L'impatto con lo scoglio avvenne dopo che, in plancia di comando, si era susseguita una serie di ordini incompleti e incomprensioni fra Schettino e il timoniere, che non capiva cosa doveva fare o che sbagliava ad eseguire. La Compagnia da Genova fa sapere con una nota che "si riserva di analizzare i documenti ufficiali nei prossimi giorni, per poter così formulare un proprio giudizio in merito".
Via: ANSA
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