"Sono tranquillo" perché "ho pagato regolarmente tutte le tasse che dovevo pagare nel paese dove sono residente da 21 anni, cioè il Principato di Monaco". Reagisce così il presentatore tv Valerio Merola, accusato di una maxi-evasione fiscale. Secondo i Finanzieri del
Comando provinciale di Roma, in 5 anni ha evaso compensi per 4,6 milioni e Iva per 1,5 omettendo di presentare le dovute dichiarazioni. Ufficialmente residente nel Principato di Monaco, Merola in realtà avrebbe svolto la sua attività in Italia nascondendo i redditi dietro società appositamente create e fatte amministrare da prestanome. "Ho gia' presentato tutta la documentazione ufficiale del ministero delle Finanze monegasco - ha insistito Merola a SkyTg24 - nelle quali si dimostra che ho presentato regolare denuncia dei redditi nel mio paese di residenza e ho pagato regolarmente le tasse nel principato di Monaco". Nei confronti di Valerio Merola è stata formalizzata dalla Procura di Roma la formale chiusura delle indagini, in relazione ad una serie di reati tributari e ad una evasione fiscale da 4,5 milioni di euro. L'atto, che è stato firmato dal pubblico ministero Patrizia Ciccarese, in genere prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio.
Comando provinciale di Roma, in 5 anni ha evaso compensi per 4,6 milioni e Iva per 1,5 omettendo di presentare le dovute dichiarazioni. Ufficialmente residente nel Principato di Monaco, Merola in realtà avrebbe svolto la sua attività in Italia nascondendo i redditi dietro società appositamente create e fatte amministrare da prestanome. "Ho gia' presentato tutta la documentazione ufficiale del ministero delle Finanze monegasco - ha insistito Merola a SkyTg24 - nelle quali si dimostra che ho presentato regolare denuncia dei redditi nel mio paese di residenza e ho pagato regolarmente le tasse nel principato di Monaco". Nei confronti di Valerio Merola è stata formalizzata dalla Procura di Roma la formale chiusura delle indagini, in relazione ad una serie di reati tributari e ad una evasione fiscale da 4,5 milioni di euro. L'atto, che è stato firmato dal pubblico ministero Patrizia Ciccarese, in genere prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio.
Nessun commento:
Posta un commento