Una sfinge egizia in granito africano, proveniente da un sito sepolcrale della Tuscia, è stata recuperata dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, impedendo che la scultura, unitamente ad un nucleo eterogeneo di opere del passato, finisse nel circuito del mercato clandestino internazionale.
L'opera, probabile decoro di un ambiente funerario gentilizio etrusco o di una villa suburbana d'ozio, era infatti in procinto di essere trafugata in territorio estero e dispersa quindi nei canali del collezionismo d'élite. Le indagini dei finanzieri hanno preso le mosse dal controllo casuale di un automezzo industriale, nel corso del quale è stato rinvenuto un corredo ceramico proveniente da scavo nonché copiosa documentazione fotografica della pregiata scultura egizia. Grazie alla perquisizione domiciliare subito scattata nei confronti del conducente, sono stati acquisiti altri elementi legati alla sfinge, provenienti da scavi clandestini eseguiti a Monterosi, in provincia di Viterbo. Le ricerche avviate nell'area della necropoli di Montem Rossulum hanno permesso di rinvenire la preziosissima opera, che era già stata imballata in una cassa occultata all'interno di una serra. La sfinge, che misura cm 120 x 60, si presenta coperta da concrezioni calcaree, segno inequivocabile della provenienza da un contesto ipogeo.
Via: Guardia di Finanza
Foto dal video
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