Anna Laura Millacci, per 13 anni compagna di Massimo Di Cataldo, ha affidato a Facebook una storia pesante di violenze domestiche, e con un lungo post e foto scioccanti, del proprio volto tumefatto, accusa il cantante di botte e percosse ripetute: "Mi ha picchiata, tanto da farmi abortire". Lui nega tutto: "Questa storia non è vera, non capisco, è la madre di mia figlia, forse è una vendetta per la storia finita". E' la squadra mobile di Roma che sta conducendo le prime verifiche su questa denuncia pubblica via web per chiarire la veridicità della vicenda raccontata nei post e accertare l'autenticità delle foto pubblicate. Anche l'identificazione della donna è uno degli elementi ufficialmente da accertare, visto che al momento è data solo dall'iscrizione sul social network. Non è escluso che gli agenti decidano di ascoltare il cantante e l'ex compagna. La donna, visual artist che ha già una figlia col cantante, non ha denunciato le percosse a polizia o carabinieri, ma ha scelto il social network per raccontare una storia pesante di violenze domestiche. Spiegando di essersi decisa a renderla pubblica quando a seguito delle percosse ha abortito e tra gli autoscatti che ritraggono il suo volto ferito c'è anche quella terribile di un grumo di sangue che scivola in un bidet. "Queste foto che ho postato - scrive Anna Laura - sono di venti giorni fa. Ho pensato a lungo se farlo o meno. Ma credo nella dignità e nel rispetto delle donne. Ci sono donne che ogni giorno subiscono violenze e continuano a perdonare. Io il signor di Cataldo, faccia d'angelo e aspetto da bravo ragazzo, l'ho perdonato tante volte". Sul suo profilo Fb anche il cantante si sfoga: "Sono sconvolto. Come può una donna, madre di mia figlia, arrivare a tanto, alterando la realtà, solo perchè una storia finisce? Farò di tutto per tutelarmi, prima come uomo e poi come artista". "Sono sconvolto e deluso, non riesco a capacitarmi del motivo per cui lei abbia fatto questo, forse una ripicca nei miei confronti" ribadisce il cantante a SkyTG24.
Foto: Facebook
Nessun commento:
Posta un commento