Diminuiscono i delitti di mafia, aumentano i reati contro la proprietà, forse collegabili in qualche modo anche al persistere della crisi economica. Sono questi i due dati essenziali sul tema della sicurezza e della criminalità, contenuti nella pubblicazione Noi Italia presentata ieri dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini, nella sede dell'Istat. In particolare, nel 2011 è proseguita la diminuzione degli omicidi di matrice mafiosa, mentre si registra in generale una lieve ripresa degli omicidi volontari, sia consumati sia tentati, dopo il minimo storico toccato l'anno precedente. In ogni caso, l'Italia si colloca al di sotto della media Ue, con 1,0 contro 1,2 omicidi volontari ogni centomila abitanti. Aumentano invece altri reati come le rapine e i furti. Alle autorità sono state denunciate oltre 40.000 rapine, pari a 66,8 sempre ogni centomila abitanti, con un valore minimo di 34,2 nel Nord-Est e massimo di 86,7 nel Mezzogiorno. Quanto ai furti denunciati, sono stati oltre 1.460.000 con un aumento del 10,2% rispetto ai dati del 2010. Passando alle cifre sull'azione penale, nel 2010 è iniziata per 1.004 persone ogni centomila abitanti, dunque circa uno ogni cento; l'archiviazione ha interessato invece, 1.072 persone. I condannati sono stati 229.813, pari a 380 persone ogni centomila abitanti (meno 11,3% rispetto all'anno precedente). Furti e violazioni di leggi in materia di stupefacenti sono i delitti per i quali si e' registrato il maggior numero di condannati. In generale, il 26,4% delle famiglie italiane segnala rischi di criminalita' nella zona in cui vive, un dato sostanzialmente stabile per quanto riguarda la cosiddetta 'percezione' di sicurezza.
Fonte: Adnkronos
Via: TG1 Rai
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