La Compagnia della Guardia di Finanza di Sondrio ha denunciato un uomo che conservava nel proprio attico in pieno centro, dentro una teca di vetro, un prezioso sarcofago egizio in legno del VI-VII secolo avanti Cristo. L'accusa è di violazione della normativa sulla tutela del patrimonio artistico-archeologico. Il reperto è stato sequestrato e affidato temporaneamente alla Soprintendenza dei beni archeologici della Lombardia che lo custodirà in una stanza blindata. Il sarcofago è in ottimo stato di conservazione, con colori vividi, e raffigura una testa lignea. E' parte di un coperchio di un "Neb Ankh", sarcofago egizio antropomorfo. La sua autenticità è stata decretata da Edoardo Alessandro Guzzon, egittologo della Fondazione per il museo delle antichità egizie di Torino, chiamato come consulente tecnico dal sostituto procuratore di Sondrio Stefano Latorre. Nelle prossime settimane lo studioso fornirà valutazioni definitive indicando se il reperto possa considerarsi o meno bene culturale ed archeologico e, come tale, sottoposto alla disciplina del relativo codice. Ad un primo sommario esame l'archeologo torinese ha datato il prezioso manufatto a circa 2800/2700 anni, facendo risalire il reperto al tardo VII secolo avanti Cristo o in epoca immediatamente successiva, inizio del VI secolo avanti Cristo.
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