La Guardia di finanza di Torino ha notificato nei giorni scorsi 52 avvisi di garanzia ad altrettanti consiglieri nell'ambito dell'inchiesta sull'uso dei fondi pubblici da parte dei gruppi politici della Regione Piemonte. Il reato contestato è il peculato. Al centro dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Andrea Beconi e dai sostituti Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi, l'utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari e in particolare sui rimborsi spese dal 2010. L'inchiesta dei pm torinesi era iniziata lo scorso autunno, a settembre, ed era sfociata a dicembre negli avvisi di garanzia ai quattro consiglieri dei "monogruppi", Verdi-Verdi, Insieme per Bresso, Pensionati per Cota e Federazione della sinistra. Al centro dell'inchiesta le "spese pazze" dei consiglieri per le quali veniva chiesto il rimborso attingendo dai fondi pubblici a disposizione dei gruppi politici del Consiglio regionale del Piemonte. In alcuni casi era emerso dalle indagini delle Fiamme gialle l'acquisto, tra gli altri, di tosaerba, videogiochi, consumazioni in bar delle Canarie, sedute in solarium. Tra gli indagati nell'inchiesta sui rimborsi dei gruppi del Consiglio regionale piemontese c'è anche il presidente della Regione, Roberto Cota. Sono indagati anche nella loro qualità di consiglieri, gli assessori Claudio Sacchetto, Massimo Giordano ed Eleonora Maccanti.
Via: AGI
Foto dal web
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