Camorra: tentato omicidio durante faida, 4 ordinanze esponenti clan

Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dagli agenti della Squadra mobile di Caserta, nei confronti di esponenti di vertice del clan Belforte, di Marcianise. Gli arrestati sono ritenuti responsabili di tentato omicidio e
detenzione di armi da guerra. Le indagini hanno fatto luce su un tentativo di omicidio avvenuto nel novembre 1998 dai vertici dell'organizzazione camorrista. Infatti, l'episodio era stato inquadrato nella sanguinosa faida che, sin dagli inizi degli anni '80, aveva visto contrapposti, nella zona di Marcianise, il clan Belforte e il gruppo dei Piccolo che si contendevano il controllo delle attività illecite nel casertano. La vittima era ritenuta un fiancheggiatore dei Piccolo e l'attentato nei suoi confronti venne commesso in un periodo in cui la faida raggiunse il suo apice. Durante le perquisizioni venne sequestrato un imponente arsenale, composto da decine di fucili, mitragliatori, pistole ed esplosivo. Secondo quanto appurato dalle investigazioni, suffragate dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gerardi Antonio, Froncillo Michele, Cuccaro Domenico e, più di recente, Buttone Bruno, tutti esponenti di rilievo del clan Belforte, il tentato omicidio fu perpetrato da Zarrillo Francesco. Nel febbraio 2013, sulla scorta delle dichiarazioni dei citati c.d.g. ed attraverso una nuova valutazione del materiale probatorio precedentemente acquisito, la Procura Antimafia di Napoli chiedeva l'autorizzazione alla riapertura delle indagini relative all'episodio delittuoso.

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