Con l'accusa di associazione a delinquere ed evasione fiscale, è stato arrestato a Palermo Massimo Ciancimino, figlio di Vito, l'ex sindaco mafioso del capoluogo siciliano. Ad accusare Ciancimino jr sono i magistrati di Bologna, che gli contestano all'uomo chiave del processo sulla trattativa tra Stato e mafia anche l'aggravante del favoreggiamento a cosa nostra. Ciancimino è rinchiuso nel carcere dei Pagliarelli, dove proprio due giorni fa si è aperto il processo che vede alla sbarra mafiosi, politici ed ex ufficiali dell'Arma. L'ultima volta che Massimo Ciancimino era finito dietro alle sbarre è stato nell'aprile del 2011, quando fu arrestato a Parma con l'accusa di calunnia aggravata nei confronti dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. La presunta evasione è calcolata in circa 30 milioni. Non è stata invece riconosciuta dal gip l'aggravante di aver agevolato la 'ndrangheta, inizialmente contestata dai pm. Nell'operazione della Gdf, riguardante una presunta frode fiscale nella commercializzazione di metalli ferrosi, sono state eseguite 9 ordinanze di custodia in carcere e 4 ai domiciliari. Tra i reati contestati: evasione e frode fiscale, bancarotta fraudolenta, contrabbando, mendacio bancario, sostituzione di persona, falso in scritture private, falso commesso da incaricato di pubblico servizio.
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