Emanuela Orlandi, cittadina vaticana figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, aveva 15 anni quando il 22 giugno del 1983 sparisce in circostanze misteriose. E solo il 3 luglio successivo, con un appello ai responsabili della
scomparsa, Papa Giovanni Paolo II ufficializza per la prima volta, durante l'Angelus, l'ipotesi del sequestro. Diversi magistrati, negli anni, lavorano al caso senza raccogliere risultati utili. Una prima svolta è del luglio 2005 quando alla redazione del programma "Chi l'ha visto?" giunge una telefonata di un anonimo che invitava a vedere chi fosse sepolto nella basilica di Sant'Apollinare. Si scopre che il defunto era Enrico De Pedis, detto Renatino, uno dei boss della Banda della Magliana. Nel novembre del 2009, Sabrina Minardi, che ebbe per un periodo una relazione con De Pedis, ribadisce la circostanza della morte di Emanuela Orlandi, avvenuta qualche mese dopo il suo sequestro. L'apertura della tomba di De Pedis è datata 14 maggio 2012: il corpo del boss viene identificato ma gli inquirenti puntano l'attenzione su una serie di reperti ossei che vengono ritrovati all'interno della cripta della basilica. Gli esiti delle analisi non sono ancora conosciuti. Trent'anni dopo la famiglia chiede ancora di sapere la verità e partecipa a una fiaccolata in ricordo di Emanuela. Ma proprio alla vigilia dell'anniversario, sono arrivate le parole del procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo: "Emanuela Orlandi è morta, ma il caso della sua scomparsa potrebbe risolversi. Finora ci sono state molte false piste e molti depistaggi". Dichiarazioni del tutto inaspettate per Pietro, fratello di Emanuela che, a SkyTG24, dice: "Per me sono arrivate come una doccia fredda. Non so se Capaldo ha delle prove. Una dichiarazione così, alla presentazione, di un libro mi è parsa una cosa poco seria". Alle 19.30 di oggi, l'ora in cui Emanuela uscì per l'ultima volta dalla scuola di musica che si trovava vicino alla chiesa di Sant'Apollinare a Roma, si metterà in moto una fiaccolata che raggiungerà il Vaticano.
scomparsa, Papa Giovanni Paolo II ufficializza per la prima volta, durante l'Angelus, l'ipotesi del sequestro. Diversi magistrati, negli anni, lavorano al caso senza raccogliere risultati utili. Una prima svolta è del luglio 2005 quando alla redazione del programma "Chi l'ha visto?" giunge una telefonata di un anonimo che invitava a vedere chi fosse sepolto nella basilica di Sant'Apollinare. Si scopre che il defunto era Enrico De Pedis, detto Renatino, uno dei boss della Banda della Magliana. Nel novembre del 2009, Sabrina Minardi, che ebbe per un periodo una relazione con De Pedis, ribadisce la circostanza della morte di Emanuela Orlandi, avvenuta qualche mese dopo il suo sequestro. L'apertura della tomba di De Pedis è datata 14 maggio 2012: il corpo del boss viene identificato ma gli inquirenti puntano l'attenzione su una serie di reperti ossei che vengono ritrovati all'interno della cripta della basilica. Gli esiti delle analisi non sono ancora conosciuti. Trent'anni dopo la famiglia chiede ancora di sapere la verità e partecipa a una fiaccolata in ricordo di Emanuela. Ma proprio alla vigilia dell'anniversario, sono arrivate le parole del procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo: "Emanuela Orlandi è morta, ma il caso della sua scomparsa potrebbe risolversi. Finora ci sono state molte false piste e molti depistaggi". Dichiarazioni del tutto inaspettate per Pietro, fratello di Emanuela che, a SkyTG24, dice: "Per me sono arrivate come una doccia fredda. Non so se Capaldo ha delle prove. Una dichiarazione così, alla presentazione, di un libro mi è parsa una cosa poco seria". Alle 19.30 di oggi, l'ora in cui Emanuela uscì per l'ultima volta dalla scuola di musica che si trovava vicino alla chiesa di Sant'Apollinare a Roma, si metterà in moto una fiaccolata che raggiungerà il Vaticano.
Fonte: AGI
Via: Sky TG24
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