Bernardo Provenzano potrà lasciare il carcere duro. Dalle Procure di Palermo e Caltanissetta infatti è arrivato il parere favorevole alla revoca del 41 bis nei confronti del padrino corleonese, ricoverato nell'ospedale di Parma in gravissime condizioni. La decisione è
stata presa constatando che le condizioni di salute di Provenzano, non più in grado di interloquire normalmente, renderebbero vano lo scopo del 41 bis, ovvero quello di rendere impossibile ai capi mafia di impartire ordini e rimanere in contatto con altri malavitosi in libertà. A chiedere la revoca della misura del carcere duro era stata il legale di Provenzano, Rosalba Di Gregorio, che aveva sottolineato l'incapacità del suo assistito di interloquire in modo compiuto, venendo meno dunque agli scopi del 41-bis. “Le Procure hanno deciso sulla base di un'istanza che io ho fatto a febbraio dopo avere visionato le perizie che stabilivano l'incapacità di Provenzano. Quello dei pm è un parere adottato in base alla legge e tranne se si modifica il codice non credo si possano fare obiezioni”. “D'altro canto - ha aggiunto l'avvocato Rosalba Di Gregorio - nel nostro Paese un doppio canale detentivo non è costituzionale. Il 41 bis va applicato ai soggetti socialmente pericolosi. Provenzano è in stato semi-vegetativo e non credo possa ritenersi tale”. I pareri delle tre procure sono stati comunicati al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che istruirà il procedimento, da sottoporre in un secondo momento al Ministro della Giustizia, incaricato di disporre l'applicazione del carcere duro. La Direzione Nazionale Antimafia ha dato parere negativo alla revoca del 41 bis al capomafia Bernardo Provenzano.
stata presa constatando che le condizioni di salute di Provenzano, non più in grado di interloquire normalmente, renderebbero vano lo scopo del 41 bis, ovvero quello di rendere impossibile ai capi mafia di impartire ordini e rimanere in contatto con altri malavitosi in libertà. A chiedere la revoca della misura del carcere duro era stata il legale di Provenzano, Rosalba Di Gregorio, che aveva sottolineato l'incapacità del suo assistito di interloquire in modo compiuto, venendo meno dunque agli scopi del 41-bis. “Le Procure hanno deciso sulla base di un'istanza che io ho fatto a febbraio dopo avere visionato le perizie che stabilivano l'incapacità di Provenzano. Quello dei pm è un parere adottato in base alla legge e tranne se si modifica il codice non credo si possano fare obiezioni”. “D'altro canto - ha aggiunto l'avvocato Rosalba Di Gregorio - nel nostro Paese un doppio canale detentivo non è costituzionale. Il 41 bis va applicato ai soggetti socialmente pericolosi. Provenzano è in stato semi-vegetativo e non credo possa ritenersi tale”. I pareri delle tre procure sono stati comunicati al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che istruirà il procedimento, da sottoporre in un secondo momento al Ministro della Giustizia, incaricato di disporre l'applicazione del carcere duro. La Direzione Nazionale Antimafia ha dato parere negativo alla revoca del 41 bis al capomafia Bernardo Provenzano.
Fonte: Tiscali
Via: La Repubblica
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