A Cuneo è stato convalidato il fermo di Umberto Pantini, il 35enne che venerdì notte ha trasportato in condizioni gravissime all'ospedale di Cuneo, dove poi è morta subito, la compagna Maria Grazia Giummo, 38 anni. L'uomo è stato portato nel carcere di Cuneo ed è accusato di omicidio: avrebbe ucciso lui la donna al termine di una lite furibonda, venerdì sera nella loro abitazione a Beguda, una frazione di Borgo San Dalmazzo, colpendola violentemente alla testa, forse con una bottiglia. In attesa dell'interrogatorio di garanzia e dell'autopsia sul corpo della donna (probabilmente lunedì), il medico legale ha effettuato una seconda ispezione cadaverica specificando che il cranio di Maria Grazia Giummo è stato sfondato da un "mezzo contundente". Non necessariamente un oggetto, quindi, anche se agli inquirenti appare poco credibile la possibilità che la donna si sia rotta la testa per una caduta accidentale durante la lite. Ai carabinieri (che sono tornati nella casa di Beguda per un nuovo sopralluogo) e al magistrato Pantini non ha detto nulla: le sue ultime parole sono state al pronto soccorso dell'ospedale di Cuneo quando, trasportando la compagna in fin di vita, ai sanitari aveva spiegato che "si è ferita cadendo dal letto". Nell'abitazione, i militari hanno trovato soggiorno e camera da letto in disordine, bottiglie di alcolici vuote e altre rotte. Forse una di queste è stata lanciata dall'uomo contro la compagna, causandole una ferita mortale.
Fonte: TMNews
Via: La Stampa
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