Si sono aperte le porte del carcere per sei capimafia palermitani, scarcerati dalla corte d'appello che ha ricalcolato la pena inflitta escludendo la recidiva: una rideterminazione, imposta dalla Cassazione, che ha comportato la liberazione anticipata dei boss. Si tratta di personaggi di spicco dei clan del capoluogo condannati a pene pesantissime - superiori a 10 anni - nel processo Gotha, l'atto d'accusa contro i padrini delle famiglie palermitane nato da mesi di intercettazioni nel box in cui Nino Rotolo, padrino all'epoca ai domiciliari, riceveva gli uomini d'onore. Nunzio Milano, Salvatore Gioeli, Settimo Mineo, Rosario Inzerillo, Emanuele Lipari e Gaetano Badagliacca sono tornati in libertà dopo che la Cassazione ha stabilito che, ai fini della determinazione della pena, non si deve applicare l'aggravante della recidiva. Ma la stessa sorte potrebbe toccare, a breve, ad altri imputati del processo Gotha. Il primo a impugnare la condanna è stato Salvatore Gioeli, condannato nel 2010 a 15 anni di carcere per mafia. "La Procura e gli investigatori, come da prassi, monitorano il reinserimento nella società di soggetti condannati per mafia e scarcerati. Si tratta di scarcerazioni per fine pena previsti". Lo dice il procuratore aggiunto di Palermo, Leonardo Agueci, commentando la scarcerazione di 6 mafiosi condannati definitivamente nel processo Gotha. "Sarà interessante leggere le motivazioni. Di certo, comunque, di questa sentenza si dovrà tenere conto per i prossimi procedimenti", commentano alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Fonte: ANSA
Via: AGI
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