Uccide vicino di casa dopo una lite, morte cerebrale per figlia incinta

Sono stati almeno dieci i colpi di pistola calibro 9x21 esplosi, nella tarda serata di ieri, da Domenico Aschettino, 40enne ex guardia giurata che ha fatto fuoco su un'intera famiglia provocando un morto e quattro feriti. I fatti a Lauro, piccolo centro in
provincia di Avellino, dove il vigilante ora senza lavoro, ha ucciso il 40enne Vincenzo Sepe e ridotto in fin di vita Carolina, la figlia 25enne di questi, incinta al terzo mese di gravidanza. Per la donna ricoverata presso il reparto di Rianimazione dell'ospedale Cardarelli di Napoli è stata diagnosticata l'assenza di attività cerebrale. Grave un altro figlio di Sepe, Orlando, anch'egli affidato alle cure dei sanitari del nosocomio partenopeo. Ricoverata, invece, a Nola, nel Napoletano, la suocera della vittima Bettina Crisci, 76 anni, anche lei in rianimazione. La meno grave dei feriti, attualmente nel reparto di Ortopedia la moglie di Vincenzo Sepe, Vincenzina Ferraro, di 42 anni. All'origine dell'episodio motivi di viabilità così come raccontato dallo stesso omicida: una mancata precedenza in una delle strade del piccolo centro irpino avvenuta nella serata di sabato. Secondo la ricostruzione Aschettino domenica sera, poco prima delle 20, sarebbe andato a casa di Sepe e gli avrebbe sparato. Poi avrebbe puntato la pistola contro i suoi familiari. L'uomo, sposato, è attualmente rinchiuso presso il carcere di Avellino. Dovrà rispondere di omicidio volontario e tentato omicidio. Sarà adesso il magistrato a valutare se possa essere o meno contestato anche il reato di strage. Nelle prossime ore il Gip del Tribunale di Avellino provvederà all'interrogatorio di garanzia.

Fonte: TMNews
Via: Adnkronos

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