Operazione conclusa. Dalle quattro di martedì 17 settembre la Costa Concordia è tornata in asse. Venti mesi dopo il naufragio avvenuto davanti all'isola del Giglio, il gigantesco e avveniristico cantiere ha riportato in verticale il relitto. Un team di 500 persone ha lavorato senza sosta per realizzare un'impresa mai tentata prima, una lenta risalita per far riemergere la nave da crociera dalle acque del Tirreno. Il parbuckling, la rotazione per riportarla in assetto, è durato 19 ore e quando è stato dato l'annuncio della fine delle operazioni ci sono stati applausi, lacrime e le sirene delle navi in porto hanno suonato a festa. La fiancata di dritta, in superficie, è fortemente deformata. Ora si cercheranno i corpi degli ultimi due dispersi. "La partita potrà dirsi chiusa solo quando la nave avrà lasciatole acque del Giglio", ha commentato a caldo il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli. Lo spostamento del relitto però avverà a primavera. Sergio Girotto responsabile del progetto Costa per il consorzio Micoperi, ha poi spiegato che la fiancata della nave è fortemente deformata ma non è tagliata. "Questo dal punto di vista strutturale è una cosa positiva - ha spiegato Girotto - ma richiederà aggiustamenti geometrici per appoggiare i cassoni". Le operazioni di parbuckling erano iniziate intorno alle 9 del mattino di lunedì 16 settembre, con tre ore di ritardo rispetto a quanto previsto a causa di un temporale notturno che si è abbattutto sull'Isola del Giglio.
Nessun commento:
Posta un commento