I carabinieri di Napoli hanno arrestato 3 persone per associazione di tipo mafioso, costruzione di opere edilizie senza autorizzazione e falsità materiale e ideologica in atti pubblici, reati aggravati da finalità mafiose. Le indagini che hanno portato
all'emissione della misura cautelare hanno accertato numerose speculazioni edilizie messe in atto da società controllate dal clan dei Polverino, con l'acquisizione di terreni e fabbricati e l'edificazione a Marano di Napoli di complessi residenziali, sulla base di autorizzazioni o concessioni emesse con false attestazioni di conformità. Le misure cautelari riguardano due imprenditori e un amministratore di società edile tra loro imparentati e, secondo quanto si è appreso, nell'inchiesta ci sarebbero anche diversi indagati tra cui dipendenti comunali. Le indagini dei militari dell'Arma hanno riguardato diversi complessi edilizi residenziali che sarebbero frutto di abusi edilizi progettati da uno dei clan più potenti di Napoli; al boss Giuseppe Polverino, infatti, nel 2012 fu sequestrato un patrimonio da un miliardo di euro e, di recente, su mandato della Procura, si sta procedendo alla demolizione di una lottizzazione abusiva sulla collina dei Camaldoli, utilizzata anche per residenze della famiglia. Contestualmente all'esecuzione delle misure cautelari, i militari dell'Arma hanno eseguito anche un sequestro di beni per 28 milioni di euro nell'ambito dell'indagine.
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