Una coppia rom è stata incriminata oggi in Grecia per il "rapimento" di Maria: la bambina bionda, di pelle chiara e con gli occhi azzurri ritrovata nei giorni scorsi in un campo nomadi nella città di Farsala, nel centro del paese. L'uomo e la donna rom che sostenevano di essere i genitori della piccola sono comparsi oggi davanti alla corte per rispondere dell'accusa di sequestro, dopo che il test del Dna ha rivelato che Maria non è figlia loro. Constantinos Yiannopoulos, presidente di "The Smile of the Child", ha sottolineato come le autorità abbiano attribuito quattro anni di età alla bambina in base a un certificato di nascita falso. Interpellato sulle condizioni di salute della piccola, Yiannopulos ha dichiarato: "Rispetto al primo giorno, quando era in stato di shock, la piccola Maria adesso è calma. Sente il nostro sostegno e il nostro calore". Il presidente dell'associazione ha riferito anche delle difficoltà incontrate per comunicare con la piccola, che parla soprattutto la lingua dei rom. La coppia di rom ha sostenuto anche di aver accettato di prendersi cura della bambina dietro richiesta della madre, bulgara. I magistrati hanno autorizzato la pubblicazione delle foto di Maria sui media per favorirne il riconoscimento da parte dei genitori biologici. All'associazione sono arrivate circa 10mila chiamate da tutto il mondo: solo una decina, però, le possibili piste. L'Interpol, nel frattempo, conta 38 casi di bambine scomparse sotto i 6 anni.
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