Un'esplosione su un bus nella città russa di Volgograd ha causato la morte di almeno 6 persone e il ferimento di altre 28, di cui 8 in gravi condizioni. Sul mezzo c'erano 40 passeggeri, in gran parte studenti. Le autorità russe hanno aperto un'indagine per
"terrorismo". A causare l'esplosione è stata un'attentatrice suicida. La responsabile dell'attentato, secondo le autorità anti terrorismo russe sarebbe Naida Asiyalova, una 30enne originaria del Dagestan, convertitasi all'Islam e fidanzata di uno dei leader della guerriglia islamista nel Nord del Caucaso. I documenti della donna sono stati ritrovati sul luogo dell'attentato, che ha preso di mira un autobus pieno di studenti che rientravano da scuola verso le 14 locali. Alcuni testimoni hanno raccontato che la donna è salita sul bus e subito s'è verificata l'esplosione. Il suo gesto riporta in Russia l'incubo delle donne-kamikaze, le tristemente celebri "fidanzate di Allah" mandate a morire nel nome della ribellione islamica nel Caucaso. E rilancia l'allarme sicurezza a soli 100 giorni dalle Olimpiadi Invernali di Sochi, la cittadina stretta tra mar Nero e montagne caucasiche. Se confermato, l'attentato suicida sarebbe il primo compiuto sul territorio russo dal gennaio 2011. La tv russa ha mostrato immagini della deflagrazione, ripresa da un passeggero: si vedono pezzi del veicolo che si staccano e cadono sull'asfalto.
"terrorismo". A causare l'esplosione è stata un'attentatrice suicida. La responsabile dell'attentato, secondo le autorità anti terrorismo russe sarebbe Naida Asiyalova, una 30enne originaria del Dagestan, convertitasi all'Islam e fidanzata di uno dei leader della guerriglia islamista nel Nord del Caucaso. I documenti della donna sono stati ritrovati sul luogo dell'attentato, che ha preso di mira un autobus pieno di studenti che rientravano da scuola verso le 14 locali. Alcuni testimoni hanno raccontato che la donna è salita sul bus e subito s'è verificata l'esplosione. Il suo gesto riporta in Russia l'incubo delle donne-kamikaze, le tristemente celebri "fidanzate di Allah" mandate a morire nel nome della ribellione islamica nel Caucaso. E rilancia l'allarme sicurezza a soli 100 giorni dalle Olimpiadi Invernali di Sochi, la cittadina stretta tra mar Nero e montagne caucasiche. Se confermato, l'attentato suicida sarebbe il primo compiuto sul territorio russo dal gennaio 2011. La tv russa ha mostrato immagini della deflagrazione, ripresa da un passeggero: si vedono pezzi del veicolo che si staccano e cadono sull'asfalto.
Via: AdnKronos
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