Mafia: morto il boss Gaetano Fidanzati, re del narcotraffico a Milano

E' morto nella sua casa di Milano, dove era in detenzione domiciliare per problemi di salute da qualche mese, lo storico boss palermitano Gaetano Fidanzati, 78 anni. Dopo essere stato colpito da un grave ictus il capomafia dell'Arenella era stato trasferito in un centro di riabilitazione a Bologna, l'aggravarsi delle sue condizioni di salute aveva indotto i magistrati ad acconsentire alla detenzione a casa. Condannato a 12 anni di carcere nel primo maxi processo a Cosa nostra, Fidanzati portò fiumi e fiumi di cocaina sulla piazza milanese. E nel 2009, dopo essere scappato da Palermo dove era ricercato come mandante dell'omicidio del compagno della figlia, venne arrestato proprio a Milano. Alcuni agenti della Mobile, liberi dal servizio, lo riconobbero mentre, ricercato dalle forze dell'ordine, passeggiava nel centro della città dove continuava ad avere interessi economici e contatti. Dopo gli arresti di Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e di Salvo e Sandro Lo Piccolo, Fidanzati diventò quotato referente di quasi tutte le famiglie di Palermo. Fu lui a dispensare consigli e a dirimere le questioni tra le nuove famiglie di Cosa nostra, come testimoniato dal ruolo di "arbitro" che esercitò durante le intercettazioni dell'inchiesta Perseo della Dda di Palermo che lo vide implicato. In un'altra inchiesta, la Eos, che portò dietro le sbarre il fratello Stefano, c'è un'intercettazione che rivelò un suo dialogo con Antonio Caruso, soldato dell'Arenella. Fidanzati ricordava i suoi trascorsi con i potentissimi fratelli Bono, Pippo e Alfredo. "Quando c'è l'onestà in una famiglia, quando c'è il rispetto, paga!".

Fonte: ANSA
Foto: Rai News24

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